Omelia (07-05-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
IL MENÙ DI GESU'

Quando andiamo in un ristorante e apriamo il menù, ci troviamo davanti a una lista ricca di proposte: antipasti, primi, secondi, dessert, bevande, e abbiamo solo l'imbarazzo della scelta. Quando invece ci rechiamo al "ristorante" di Gesù, cioè in chiesa, sul menù c'è una sola cosa da mangiare, il suo corpo, e una sola da bere, il suo sangue. Qualcuno potrebbe obiettare che non c'è molta varietà, ma la differenza è enorme. Nei ristoranti normali, come alle tavole delle nostre case, ci nutriamo di cibi che, poche ore dopo, ci lasciano ancora affamati, e dobbiamo ricominciare a mangiare. Alla tavola di Gesù, invece, il suo altare, il suo cibo toglie la fame per sempre, come ci ha detto Lui stesso: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete». La fame di cui parla Gesù non è quella del nostro stomaco, ma quella della nostra anima: la fame di amore, di pace, di senso, di bellezza, di felicità. E per soddisfare questa fame esiste un solo Pane: il Pane della vita. Gesù non ha detto di essere un pane tra i tanti, ma il Pane, l'unico. Tuttavia non basta mangiare questo pane, bisogna crederci. È la fede che lo rende efficace; altrimenti non accade nulla dentro di noi. Per questo, pur avendo ricevuto tante volte questo Pane, siamo rimasti spesso gli stessi, come se nulla fosse accaduto, perché ci siamo accostati senza fede e siamo usciti dalla chiesa con le stesse ansie e preoccupazioni con cui siamo entrati. Accostiamoci dunque al Pane eucaristico con più fede, senza paura, perché Gesù ci dice oggi: "Colui che viene a me, non lo respingerò". E accostiamoci con fede viva, perché ha promesso la cosa più bella a chi crede in Lui: "Io lo risusciterò nell'ultimo giorno".