Omelia (06-05-2025) |
padre Ezio Lorenzo Bono |
FAMEM TUA, VITA MEA Immaginiamo se un giorno venisse scoperta la soluzione definitiva alla fame: un rimedio capace di saziare per sempre, di cancellare dai nostri bisogni la necessità di mangiare, qualcosa che ci permetta di vivere senza più sentire lo stimolo della fame. Sarebbe la soluzione ideale per chi ogni giorno lotta contro i morsi dello stomaco vuoto, per chi non ha soldi per comprarsi da mangiare. Ma per i crapuloni, per coloro che mangiano e bevono in modo smodato, per gli amanti delle gozzoviglie, sarebbe un vero dramma. E quanti resterebbero senza lavoro? Coltivatori, produttori, distributori, venditori, ristoratori... tutti loro scongiurerebbero che si realizzasse quanto ha detto Gesù: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete". Per costoro, infatti, vale il detto: "Famem tua, vita mea". Ma Gesù non parla della fame del corpo. Ci parla di un'altra fame e di un'altra sete, interiori, profonde. Quella fame fatta di insoddisfazione continua, di tensione, di desideri inappagati; quella sete di senso che ci spinge a cercare ansiosamente qualcosa che ci dia un po' di pace. Solo Gesù può saziare questo tipo di fame. Solo Lui ci dona quella serenità interiore che placa ogni paura e ogni ansia. Perché andiamo a cercare altrove una soluzione che sappiamo trovarsi solo in Lui? Se per esempio sapessimo che un certo prodotto è disponibile in un solo negozio di Roma, perché ci ostineremmo a cercarlo in mille altri posti dove, già in partenza, sappiamo che non c'è? "Io sono il pane della vita", dice Gesù. Gli altri possono offrirci solo pane comune. Sta a noi decidere dove andare a cercare il pane che davvero nutre. |