Omelia (05-05-2025)
padre Ezio Lorenzo Bono
GESÙ NON È NELLA BARCA

Quando preghiamo, che cosa diciamo al Signore? La maggior parte delle nostre preghiere, se non tutte, consistono in richieste di aiuto, di miracoli, di interventi per risolvere i nostri problemi. Raramente la nostra preghiera è fatta solo di ringraziamento e forse non è mai unicamente di lode, cioè non capita quasi mai che dedichiamo del tempo a lodare il Signore senza chiedere nulla. Con tutte le cose da fare, i bisogni da affrontare e le preoccupazioni quotidiane, ci sembra un lusso "sprecare tempo" per lodare senza ottenere qualcosa in cambio.
Ma il monito che Gesù rivolge alla folla che lo cerca è rivolto anche a noi: "Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati". Anche i discepoli, in fondo, erano su quell'onda: volevano che Gesù non "perdesse tempo" con la preghiera, ma continuasse a moltiplicare il pane, a soddisfare i bisogni materiali. Eppure il Vangelo ci dice che "Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca". Non poteva stare con loro, perché non avevano compreso il significato del segno miracoloso e, come la folla, si erano fermati al pane, alla pancia piena. Lo stesso monito vale anche per loro: "Voi mi cercate non perché avete visto dei segni". Per questo Gesù non sale sulla stessa barca: le direzioni sono diverse.
E tu, in che direzione stai andando? Il tuo viaggio è fatto solo di richieste, lamentele e bisogni da soddisfare? Hai guardato bene se Gesù è ancora con te sulla barca, o se se n'è andato da tempo perché stai navigando verso un'altra meta che non è la sua?