Omelia (04-05-2025) |
don Giacomo Falco Brini |
Quell' amore che fa risorgere Credere nella resurrezione di Cristo e, di conseguenza, alla nostra, non è operazione facile. Lo si capisce proprio dai racconti che meditiamo in questo tempo di Pasqua. Domenica scorsa questa fatica l'abbiamo vista incarnata in Tommaso, ma se leggiamo anche gli altri vangeli possiamo verificare che questa fede non nasce nel cuore dei discepoli all'impatto immediato con Gesù risorto. Oggi, nel racconto di Giovanni vediamo che l'incontro con il Signore risorto è preceduto dalla scena che colloca alcuni apostoli in una vita che ha ripreso il suo ritmo e la sua ordinaria attività. Pietro ritorna a pescare e gli altri presenti si uniscono a lui. Nell'episodio di domenica scorsa inizialmente manca il solo Tommaso (oltre a Giuda ovviamente). Oggi Tommaso c'è dall'inizio, ma all'appello ne mancano ben tre. Come mai? Non lo sappiamo. Quel che sappiamo è che quella notte, per i pescatori, la battuta di pesca fu un fiasco totale. Primo messaggio: l'esperienza della potenza della resurrezione è sempre nascosta all'interno di un fallimento, di una delusione, di un qualcosa che lascia la tua vita "a bocca asciutta". Proprio in quel momento, all'alba, cioè quando la realtà non la si percepisce pienamente illuminata e con i contorni ben definiti, mentre i discepoli rientrano con l'animo certamente insoddisfatto, Gesù si presenta sulla riva del mare per chiedere qualcosa mangiare, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Perché non si accorsero? Forse anche qui ci vuole essere comunicata una fatica umana nel credere. Sta di fatto che il Signore invita i pescatori a ritornare in mare a pescare, dando direttive che qualsiasi pescatore non accetterebbe mai. Ma i discepoli obbediscono a quella parola, ed è proprio per l'obbedienza alla parola di quel misterioso uomo che la barca si riempie di pesci. Giovanni, come successe nella corsa al sepolcro con Pietro dopo l'annuncio della tomba vuota di Maria Maddalena, arriva per primo a svegliarsi e a riconoscere Gesù: è il Signore! E Pietro, al solo udire l'esclamazione di Giovanni, si butta in mare per raggiungere la riva. Una scena stupenda che esprime il legame profondo dei due con Gesù. Secondo messaggio: Cristo aiuta i suoi a riconoscerlo agendo sulla loro memoria, ripresentando qualcosa che avevano già vissuto. La firma di Dio, una volta conosciuta, la sai riconoscere ancora. La terza scena del vangelo è propriamente eucaristica. Giunti tutti a riva, gli apostoli trovano del pesce a cuocersi su un fuoco di brace. Gesù chiede di portare del loro pesce. E in questa comunione di beni si celebra la rinnovata amicizia con il Signore che invita i suoi a mangiare con Lui. L'evangelista si sofferma a rilevare che nessuno osava domandare a Gesù chi fosse, perché in quel momento sapevano bene che era il Signore e anche che era la terza volta che Gesù si manifestava loro. D'ora in poi ogni discepolo sarà chiamato a celebrare la sua relazione con Gesù nel sacramento dell'eucarestia, sapendo bene che lì il Signore dona la certezza della sua presenza reale. Terzo messaggio: Dio, in Gesù Cristo, ci chiama a una comunione di vita con Lui, perché ci ama e ci dona la sua stessa vita da risorto, una vita immortale che cresce lentamente all'interno della nostra vita mortale. L'ultima scena poi, è la più delicata e commovente. Terminato di mangiare, Gesù guarda Pietro, ha qualcosa da dirgli. La triplice domanda affettiva chiede a Pietro di manifestare il suo amore personale per Gesù, ma quando alle sue orecchie la domanda giunge per la terza volta, Pietro ha una contrizione interiore dolorosa. Anche qui Gesù ha riattivato la sua memoria, questa volta però per guarirlo in profondità nella ferita del suo triplice rinnegamento. Gesù non è andato a "raschiarlo" nella sua ferita, ma voleva raggiungerlo lì perché Pietro comprendesse il senso della sua morte in Croce: il Signore lo ha amato nel suo rinnegamento e Pietro dovrà ricordare che fondamento della sua elezione è questo Amore più grande del peccato, la Misericordia di Dio che rilancia sempre la sua fedeltà all'uomo. Quarto messaggio: l'esperienza della potenza della resurrezione di Cristo coincide con l'esperienza del suo perdono. Conoscere l'amore di Dio è conoscere l'amore che fa risorgere. |