Omelia (27-04-2025) |
padre Paul Devreux |
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. È ancora la sera di pasqua. La mattina hanno scoperto che la tomba è aperta e vuota. Questa è l'unica cosa certa. Tutto il resto sono discorsi e congetture. I discepoli non sanno cosa pensare e sono ancora impauriti. Perciò stanno a porte chiuse. Ma ecco che Gesù viene e sta in mezzo a loro. Ma non è il Gesù di sempre, tant'è vero che viene a porte chiuse. Per farsi riconoscere mostra i segni della crocifissione e dice: "Pace a voi!". Meno male, ne hanno veramente bisogno. Ma questo Gesù, lo dice anche a noi: "Pace a voi!". Di che pace si tratta? In altri testi Gesù dice: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace!". Quindi è diversa da una pace qualsiasi. È la sua pace, quella che possiamo ricevere solo da lui, per cui va capita e accolta. Certamente possiamo dire che è una pace che deriva dalla sua presenza. Forse è come la pace del "bambino svezzato in braccio a sua madre" (Salmo 131). Pace che deriva dal fatto che mi accorgo di essere in buone mani, nelle mani di uno disposto ad amarmi fino al punto di donarmi la sua vita, capace di perdonare qualsiasi mio peccato e tradimento. Tant'è vero che Gesù non si presenta dicendo ai discepoli: "Vergogna, siete scappati tutti, e non solo!". Non dice: "Guardate cosa mi hanno fatto! Dov'eravate voi?". Dice: "Pace a voi, pace a noi!". In effetti, il segno che in qualche modo sento o percepisco questa presenza, è un senso di pace. A questo mi serve la preghiera; stare con lui e ricevere questa pace. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Il Padre ha mandato Gesù a rivelarci il volto di Dio. Ora Gesù manda noi a fare la stessa cosa. Ma per poterlo fare è fondamentale che prima abbia capito bene chi è questo padre e l'abbia accettato così come Gesù ce lo ha rivelato e non come io voglio che sia. Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Gesù ci dona lo Spirito Santo, lo stesso che ha ricevuto lui nel battesimo e che lo ha accompagnato e sostenuto in tutta la sua vita terrena. Questa presenza vuole comunicarmi la forza e la libertà di perdonare, cioè di dimenticare il male ricevuto, per poter ridare sempre all'altro una nuova opportunità. E se non lo faccio io, che sono stato così tanto amato e perdonato, chi potrà farlo? Una persona non perdonata è una persona non amata, destinata a farsi del male e a fare del male agli altri. Perciò la nostra missione è così importante. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Tommaso, come tutti, ha sentito il bisogno di essere amato personalmente, e non per sentito dire. La sua esperienza di ribellione e poi di grande amore e accoglienza da parte di Gesù è stata fondamentale, perché lui sarà il primo a riconoscere in Gesù il suo Signore e il suo Dio. Felice colpa. Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. |