Omelia (16-03-2025)
don Lucio D'Abbraccio
La Trasfigurazione: luce e speranza nel cammino di fede!

Domenica scorsa, abbiamo ascoltato, che Gesù era nel deserto. Oggi, invece, in questa seconda domenica di Quaresima, il Vangelo di Luca ci porta sul monte Tabor. Che cosa avviene su questo monte? Una straordinaria rivelazione: la Trasfigurazione di Gesù. Gesù, abbiamo ascoltato, si trasfigura davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni. Ma che cosa è la Trasfigurazione? La Trasfigurazione è un evento che illumina il nostro cammino quaresimale, è un momento di luce, di rivelazione, di incontro con la gloria di Dio. La Trasfigurazione ci offre uno sguardo anticipato sulla gloria della risurrezione.
L'evangelista Luca, più degli altri evangelisti, sottolinea un dettaglio importante: tutto avviene mentre Gesù è in preghiera: «Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante». È nel dialogo con il Padre che il suo volto cambia d'aspetto e le sue vesti diventano sfolgoranti. La preghiera è il respiro dell'anima, il luogo dove l'uomo si mette in comunione con Dio. Per Gesù, la preghiera è il canale privilegiato attraverso il quale si manifesta la sua intima unione con il Padre. La Trasfigurazione, dunque, è una teofania, una manifestazione di Dio stesso, che avviene nel momento più alto della comunione tra il Figlio e il Padre. La Trasfigurazione è, quindi, un momento di profonda intimità tra il Figlio e il Padre, un'anticipazione della gloria che attende Gesù dopo la sua passione e morte.
La preghiera, quindi, non è solo un dovere, ma un luogo di trasformazione. È nella preghiera che il nostro volto si illumina, che il nostro cuore si apre alla volontà di Dio. Quante volte, invece, viviamo la preghiera come un'abitudine o un'ultima risorsa nei momenti difficili! La Trasfigurazione ci invita a riscoprirla come un'esperienza viva, capace di cambiarci dall'interno.
L'evangelista scrive che accanto a Gesù appaiono Mosè ed Elia. Essi rappresentano la Legge e i Profeti, l'Antico Testamento che trova in Gesù il suo compimento. E di che cosa parlano questi due uomini con Gesù? Parlano del suo «esodo», ovvero della sua passione e risurrezione, che si sarebbe compiuto a Gerusalemme. La Trasfigurazione, quindi, non è solo una manifestazione gloriosa, ma un annuncio della croce. Gesù non è venuto a cancellare la sofferenza, ma a trasformarla in via di salvezza. La Trasfigurazione si inserisce nel piano salvifico di Dio, un piano che passa attraverso la sofferenza e la morte per giungere alla gloria della risurrezione. Noi spesso cerchiamo una fede senza difficoltà, una vita senza croce. Ma il Signore ci mostra che la vera gloria passa attraverso il dono di sé. La nostra fede non è fatta di fughe spirituali, ma di amore concreto, che a volte costa fatica e sacrificio.
Pietro, Giacomo e Giovanni, i tre discepoli testimoni di questo evento straordinario, «videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui». Pietro, annota l'evangelista, preso dall'entusiasmo, propone di costruire tre capanne, come se volesse trattenere quel momento di grazia, fermare quel momento di luce: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».
Anche noi, a volte, come Pietro, cerchiamo una fede comoda, fatta di emozioni, senza impegno. Questo tempo di Quaresima, però, ci sfida a scendere dal monte delle nostre sicurezze. La fede non si vive fuggendo dalla realtà: dopo il Tabor bisogna tornare a valle, affrontare la vita quotidiana, con le sue sfide e le sue croci. Non siamo fatti per costruire tende sul monte, ma per ascoltare Cristo e seguirlo nella vita concreta. Ascoltare Lui, non le nostre paure o illusioni. Ascoltare Lui, anche quando ci indica strade scomode: il perdono, la giustizia, l'amore ai nemici. Gesù ci chiama a seguirlo sempre, anche quando il cammino diventa difficile.
Ma Pietro, «mentre parlava, venne una nube e li coprì con la sua ombra. E dalla nube uscì una voce che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!"». Ecco il cuore del messaggio: la Trasfigurazione ci invita all'ascolto. In un mondo pieno di rumori, Dio ci chiede di fermarci e ascoltare suo Figlio. Non basta ammirare Gesù, dobbiamo lasciarci guidare dalla sua Parola, che illumina la nostra vita e ci indica la strada. In un mondo pieno di voci contrastanti, il Vangelo ci chiede di riconoscere la voce di Cristo, di fidarci della sua Parola anche quando il cammino è oscuro.
In un mondo spesso segnato dalla sofferenza e dalle difficoltà, questo evento ci offre una luce di speranza, un segno della vittoria finale del bene sul male, della vita sulla morte. La Quaresima è un tempo di preparazione, un tempo per purificare il nostro cuore e per rinnovare la nostra fede in Cristo. La Trasfigurazione ci indica la meta del nostro cammino: la gloria della risurrezione, la comunione piena e definitiva con Dio.
Immaginate un artista che sta lavorando a un'opera d'arte. In un primo momento, può sembrare che ci siano solo schizzi, pennellate disordinate, materiali grezzi. Ma l'artista, nella sua mente, vede già l'opera finita, la bellezza che si sprigionerà da quel caos apparente. La Trasfigurazione è un po' come questa visione dell'artista. Gesù, nel suo cammino terreno, affronta la sofferenza e la morte. Ma la Trasfigurazione ci offre una visione anticipata della sua gloria, della sua bellezza divina che si rivelerà pienamente nella risurrezione. Anche nella nostra vita, spesso ci troviamo di fronte a difficoltà, a momenti di dolore e di sconforto. Ma la fede ci permette di vedere oltre l'apparenza, di intravedere la luce della speranza, la promessa della vita eterna. San Leone Magno diceva: «Cristo ti ha mostrato la sua gloria per prepararti a sopportare la sua croce».
Al termine di questa celebrazione eucaristica, chiediamoci: «Dove posso portare la luce di Cristo oggi? Forse in un sorriso dato a chi è triste, in una parola di conforto verso chi soffre, in un gesto di riconciliazione». Ricordiamoci che la Trasfigurazione è una missione.
Ebbene, in questa Quaresima, lasciamoci guidare dalla luce della Trasfigurazione. Ascoltiamo la voce del Padre che ci invita ad ascoltare il suo Figlio Gesù, nostra luce e nostra salvezza. Seguiamo Cristo, luce della vita, con fede e speranza, certi che un giorno parteciperemo alla sua gloria eterna. Amen!