Omelia (16-03-2025) |
don Michele Cerutti |
Trasfigurazione: anticipo della Risurrezione La Quaresima, lo ripetiamo ogni anno, è un cammino, ma ogni sentiero che dobbiamo percorrere ci conduce a un traguardo e quello che ci viene chiesto di raggiungere è rivivere la Risurrezione nel mistero della Pasqua. Gesù conosce le difficoltà del discepolo e per metterlo in condizione di comprendere il punto di arrivo lo aiuta a respirare la gioia che otterrà al termine di questo suo camminare. Il mistero della Trasfigurazione che siamo chiamati a meditare ogni anno nel tempo quaresimale non ha altro che questo scopo aiutarci a comprendere che siamo invitati a raggiungere la felicità. L'icona che si presenta ci parla di estasi, luce e si possono intravvedere i discepoli, Mosè ed Elia con Gesù. Tutta la storia della salvezza è qui racchiusa. L'Antico Testamento (rappresentata dal Patriarca e dal Profeta), il Nuovo Testamento (con Gesù, il Messia atteso) e la Chiesa (i discepoli con Pietro) chiamata ad annunciare e sul finire il Padre che irrompe per indicare sempre il Cristo. Al termine di questo episodio Luca ci dice che rimase solo Gesù. Il cammino prosegue avendo come guida soltanto Lui e adesso fino a Pasqua chiamati a misurarci con la dimensione della Passione a cui il Maestro si dovrà sottoporre. Non è semplice capire che la vita del Figlio di Dio passa anche attraverso la sofferenza ci viene più semplice soffermarsi su questa icona. Comprendiamo quindi Pietro quando esordisce mettendo in evidenza come è bello rimanere sul monte della Trasfigurazione e per cristallizzare quel momento sarebbe bene fare tre tende per ospitare il divin Maestro e gli illustri ospiti. No quello che abbiamo di fronte è il tempo duro che ci prepara al Calvario quando Gesù sarà in compagnia di due malfattori e deve spalancare le braccia su una Croce per sconfiggere definitivamente la morte e aprirci le porte del cielo con la Risurrezione. Forza quindi non perdiamoci viviamo il tempo che ci rimane con più fervore accostiamoci alle diverse fasi che siamo chiamati a vivere senza staccare lo sguardo dal Crocifisso solo così potremo arrivare a Pasqua comprendendo che Cristo è morto per noi ed è risorto per aiutarci a risorgere. Ci saranno momenti più semplici e altri più difficili, ma solo dalla costanza che avremo tenendoci fedeli agli impegni quaresimali (preghiera, elemosina, confessione e digiuno) ne comprenderemo i benefici. Nella fedeltà a questi punti nodali del cammino quaresimale andiamo alla scuola che ci viene chiesta di vivere e che consiste proprio nel riconoscere Gesù e metterci all'ascolto che consiste nel custodire nel cuore i suoi insegnamenti. Non mi resta che dire buona Quaresima, buon cammino. |