Omelia (26-08-2023) |
don Giampaolo Centofanti |
Ecco altri riferimenti molto importanti per la crescita. Quando, per una grazia non ancora ricevuta o per una grazia non accolta, non ci si lascia, certo con delicatezza, aprire il cuore, la religione può divenire un fare esteriore, tutto falsa diplomazia e miopi calcoli. Un segnale significativo è la tendenza ad insegnare più che a farsi aiutare. Ci si pone nel falsamente rassicurante dare agli altri e non si espone il cuore all'imparare a ricevere. Tante ferite possono aver causato tale atteggiamento e non si può giudicare nessuno. La strada è che ognuno si senta accolto e amato. Gesù preferisce di gran lunga sugli altri il titolo di Figlio dell'uomo e poi quello di Figlio di Dio. Figlio, se non ci si lascia amare, non si è sperimentato l'essere amati, non aver imparato a riconoscere e ad accogliere l'amore altrui anche con qualche limite da non ingigantire, imparando a non bloccarsi al minimo fasullo equivoco, come possiamo aiutare, in uno scambio reciproco, gli altri? Amiamo da un muro difensivo di solitudine e sfiducia, senza esporci davvero. Il cuore chiuso può trasmettere regole meccaniche che schiacciano gli altri o, all'opposto, vivere di false benevolenze, alleanze e comprensioni, appunto perché non si scioglie alla vita vera. Il linguaggio di Gesù è ricco di sfumature. In altri passi parla della necessità delle guide, degli operai per la messe abbondante. Il punto è che, maturando, una guida può scoprire che l'unica guida davvero liberante, vivificante, è Gesù, che sa come fare crescere con amore ciascuno. La guida umana può aiutare, in uno scambio reciproco dal vivo, a cercare i criteri della personalissima specifica crescita dell'altro ma lasciando che sia l'altro a fare sintesi perché è Dio che lo conduce. Altrimenti il formatore si mette al posto di Dio e della persona in questione. Lungo il cammino ci si può scoprire portati a voler fare o anche fare fare agli altri, certe cose "buone" per forza. Lì vi è un campanello d'allarme, perché in un graduale cammino il bene vero è cercare la volontà di Dio, tenendo conto ma non imponendo i nostri programmi di bene. La pace viene solo nell'abbandono alla volontà di Dio, tutto il resto si rivela sempre più come un vuoto inganno. |