Omelia (04-12-2022)
don Michele Cerutti
Deserto, luogo in cui sperimentare l'amore di Dio

Il deserto nella Bibbia è luogo in cui l'uomo recupera il rapporto con Dio dopo le infedeltà.

Tanti sono i richiami a questo spazio nei libri profetici.

Quello che più colpisce lo troviamo nel libro del profeta Osea quando si afferma: "L'attirerò al deserto e le parlerò al mio cuore". In questo testo si narra l'amore con Gomez, la donna infedele. Questo versetto si inserisce nel capitolo 2 del libro, ove vi è una sorta di sogno con la speranza che questa donna ritorni sulla strada di casa. Il profeta immagina il deserto dove si abbracceranno e si consegneranno l'uno con l'altro parole dolci.

Nel deserto sappiamo si era consumato il tradimento idolatrico del vitello d'oro davanti a questa infedeltà Dio non si era rassegnato e aveva voluto trasformare quel luogo solitario nella sede dell'intimità in cui svelare di nuovo al popolo ebraico la sua parola e condurlo con amore verso la meta della libertà. Il Signore penserà con nostalgia a questo ritorno di Israele a lui, come egli stesso confessa nel libro di un altro profeta, Geremia: «Mi ricordo con intensità della fedeltà amorosa della tua giovinezza, dell'amore del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata».

Il Battista predica nel deserto proprio per ricordare al popolo che in quel luogo di peccato il Signore vuole costruire una storia di amore e ci ricorda che ogni momento è buono per convertirsi e credere al Vangelo.

La domanda che ci poniamo in questo Avvento è: quale sono i deserti in cui oggi mi trovo?

Quale tempo migliore può essere questo in preparazione al Natale per interpellare la nostra coscienza.

Possono esserci accidia (peccato di chi lasciandosi affievolire spiritualmente abbandona tutti gli sforzi conducendo l'anima nell'aridità più completa), ma anche superbia (peccato che fa terra bruciata intorno a noi e si amplia questo peccato con il pregiudizio ed il giudizio nei confronti degli altri), avarizia (un cuore che si chiude alle necessità dei fratelli), lussuria (che fa di noi i padroni degli altri), gelosia (che ci fa vedere l'altro come un nemico in ogni situazione).

Il ventaglio di situazioni che possono condurci nel deserto è variegato.

Non dobbiamo avere paura perché Gesù nel deserto ha vinto le tentazioni del demonio e nell'arsura di mezzogiorno una donna samaritana sarà dissetata.

Laddove ha abbondato il peccato sovrabbonda la grazia perché il Signore non ci lascia soli ci conduce sui sentieri per condurci nelle oasi dove gli uomini possono rigenerarsi.

Nel deserto Dio offre uomini capaci di tracciare un sentiero per riportarci sulle strade normali.

Mosé per 40 anni, aiutato da Jhwh, conduce il popolo alle porte della Terra promessa e il Battista nel Vangelo di oggi si fa megafono di Dio stesso per invitare alla vera conversione.

A noi è chiesto di metterci in ascolto delle voci che Dio mette a disposizione per vincere i nostri deserti.

Questo non è tempo in cui mancano segni della presenza di Dio.

Siamo in momenti difficili dell'umanità, ma sembriamo sordi alle parole di pace che provengono ancora una volta dai pastori.

Pace che non riguarda solo la guerra in Ucraina, ma che va ricercata in un equilibrio giusto con le risorse, che va ricercata nelle nostre comunità, che va chiesta per noi stessi e per vivere in maniera tranquilla la nostra giornata senza frenesie e corse che conducono solo a una esistenza disordinata.

Viviamo il deserto dobbiamo capire come uscirne e siamo invitati ancora una volta a essere con le antenne del cuore e delle orecchie ben accese capaci di intercettare gli inviti, che i Battista di oggi ci indicano, per cambiare percorsi e per ritrovare quell'armonia che solo il Signore che si incarna in Cristo Gesù ci offre.