| Omelia (13-11-2022) |
| CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
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Commento su Ml 3,19-20; Sal 97; 2Ts 3,7-12; Lc 21,5-19 La contraddizione sembra essere il segno distintivo delle letture di questa domenica ed è davvero arduo cogliere lo spirito della Parola, d'altra parte Gesù ci ha spesso sorpresi con messaggi scioccanti e ci ha detto chiaramente che la sua sequela avrebbe portato anche divisione. Il filo delle letture odierne parte da una visione diremmo infernale di fuoco bruciante e di distruzione totale per passare al Salmo in cui ritornano dolcezza, gioia e fiducia nella giustizia del Signore; si prosegue con un Paolo "educatore" che testimonia ed invita ad una vita di lavoro e di autonomia per non essere di peso a nessuno ( viene in mente un parallelo simpatico ma che non vuol essere irrispettoso con le parole di una canzone di Celentano: "chi non lavora non fa l'amore"...Paolo un più pratico e un po' misogino ci avverte che "chi non lavora non mangi!!") Ed infine ma non ultimo per autorevolezza della fonte, il Vangelo di Luca ci porta le parole di Gesù che pur tracciando una visione disastrosa del mondo e della vita personale di alcuni promette ai suoi seguaci giustizia e accoglienza oltre le relazioni che penseremmo le più forti ma che essendo solo umane sono inquinate dalla debolezza e dall'egoismo. Il momento storico che viviamo ci fa temere il disastro illustrato da Gesù: nazione contro nazione, guerre e rivoluzioni, arresti e consegne alla polizia e alle autorità (le sinagoghe e le prigioni del testo evangelico) sconvolgimenti climatici e disastri ambientali e non ultimi incomprensioni, rivalità, denunce persino all'interno delle famiglie e della grande famiglia della Chiesa( allontanamento di chi non segue pedissequamente le ordinanze tradizionali cercando vie nuove per avvicinare i fratelli e testimoniare il Vangelo!) Come e cosa dunque ci dice la Parola di oggi? La contraddizione di cui si parlava all'inizio di questa riflessione non è altro che lo svolgersi della vita umana da sempre: quanti periodi di guerra, di lotta, di paura ci sono stati nella storia e in quanti posti della Terra ci sono conflitti sanguinosi, rivoluzioni, lotte tra abitanti dello stesso paese e dunque fratelli, quanti disastri sul nostro Pianeta con morte e distruzione!! Ma se analizziamo con lucidità la Storia del genere umano vedremo che esso ha sempre trovato la strada per uscire dal buio e ricostruire relazioni, magari in modi diversi dal passato sconvolgendo l'immobilismo di coloro che volgono lo sguardo indietro incapaci di fiducia! E in questo quadro bene si inserisce l'apparente faciloneria ed ovvietà del testo di Paolo; non solo del pane quotidiano individuale egli parla ma del pane universale dei diritti che vanno conquistati con l'operosità e l'impegno personale agendo non solo per noi stessi ma avendo cura del prossimo. La cura del prossimo e la testimonianza del Vangelo tra i fratelli camminano con noi nel mondo e nella storia e non possono fermarsi al passato ma soprattutto devono essere animati dalla fiducia nel Signore; egli ci ammonisce che le pietre sebbene belle del Tempio, e anche le regole umane del passato, sono soggette alla fine ("di ciò che vedete non resterà pietra su pietra") Egli ci ammonisce a non lasciarci fermare dalla paura, dallo sconforto, a non seguire pedissequamente i falsi profeti anche se sotto vesti autorevoli, di farci coraggio anche se osteggiati, criticati o addirittura denunciati; di non preoccuparci di preparare noi la nostra difesa. Egli promette di darci al tempo opportuno parole e sapienza, egli ci promette giustizia e rettitudine, egli ci promette salvezza a dispetto di coloro stessi che parevano dalla nostra parte! Con onestà dobbiamo ammettere che ciò non è facile, che lo sconforto e il dubbio ci attanagliano di fronte agli accadimenti del mondo, che siamo tentati di rinchiuderci nelle nostre sicurezze per evitare di essere giudicati, per paura di agire, per non contrastare fratelli, parenti ed amici......ma a cosa ci impegna il dichiararci "cristiani" cioè seguaci di Cristo? Le tre virtù teologali sono: FEDE (fiducia) SPERANZA (guardare avanti) CARITA' (amore operoso) Questa è la testimonianza che siamo chiamati a dare! Auguriamoci di saperla vivere e donare!
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