Omelia (02-10-2022) |
padre Paul Devreux |
Nel vangelo di oggi abbiamo tre parabole che ci rivelano il volto di Dio. Hanno in comune il fatto che è Dio che cerca l'uomo, e quando lo perde o lo vede allontanarsi, non lo giudica e non lo condanna. Considera l'allontanamento solo come una disgrazia, una sofferenza alla quale prova a mettere rimedio. Il vangelo comincia raccontando che i lontani si avvicinavano a lui e i vicini criticavano l'accoglienza che gli dava. Allora lui racconta la parabola della pecora smarrita dicendo praticamente: - Se fosse tua, non andresti a cercarla e non faresti festa quando la ritrovi come faccio io con i peccatori? - Stesso discorso per la moneta perduta: - Se fosse tua, non ti metteresti a cercarla e non faresti festa quando la trovi? - Questo ci rivela quanto Dio ci considera suoi figli e quanto gli dispiace perderci; ma quello che avrei veramente piacere oggi è di potervi aiutare a scoprire quanto questo è vero per ognuno di noi! Siamo suoi figli, e lui continuamente ci viene a cercare, ma senza volersi imporre, proprio perché il Signore ci ama e vuole rispettare la nostra libertà, compreso quella di poterlo rifiutare ed allontanarci da lui. Il cosiddetto figlio prodigo ha avuto bisogno di allontanarsi per poter scoprire al suo ritorno quanto il Padre teneva a lui. L'altro forse lo scopre quando vede che il Padre lascia la festa per venirlo a cercare nelle sue tenebre. Cosa ho bisogno di fare ancora per convincermi dell'amore di Dio? Come ho bisogno di trattarlo? Gesù è disposto a farsi rimettere in croce da me ogni giorno, pur di farmelo capire. Il Padre cerca la pecora, la moneta, il figlio fuori casa e anche quello che rimane in casa ma non lo conosce. Cerca tutti noi. Invochiamo lo Spirito Santo per poter avere occhi per vederlo, orecchi per sentirlo, ma soprattutto attenzione alle mille piccole coincidenze che possono, se lo vogliamo, rivelarci la sua presenza e la sua continua attenzione per la nostra vita. Preghiamo perché tanti possano sperimentarlo e annunciarlo. |