| Omelia (23-12-2001) |
| Casa di Preghiera San Biagio FMA |
|
Commento su Rm 1,1-4 Dalla Parola del giorno Paolo, servo di Cristo, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la resurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore. Come vivere questa Parola? Ci può stupire che la liturgia di oggi ci presenti, con la grande pagina evangelica dell'annuncio dell'incarnazione del Verbo, questa pericope. A ben guardare, la si vede correre verso un altro annuncio: quello della Resurrezione. Ma non siamo alle porte del Natale? Eppure qui sta la profondità propria del significato della nascita di Gesù! Poco conta l'attardarci a contemplare la nascita di un bambino, pur dentro i particolari che parlano con tanta eloquenza al cuore di chi ha fede. Ciò che rivela il senso di questa nascita è proprio il fatto che il mistero di Betlemme si salda a quello del Calvario e, più ancora, a quello della Resurrezione. Questo Bambino che sta per nascere nel mistero liturgico, è quello che a Pasqua "strangolerà" la morte. E' il Vivente, Colui che ha potuto dire di sé: Io sono la Resurrezione e la Vita. Per questo ne festeggiamo con tanta solennità e gioia la nascita. Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò alla Vergine Madre di inoltrarmi nelle significazioni profonde del Natale, di abbracciare con uno sguardo davvero contemplativo la vita di Gesù fino all'ultima meta: la Resurrezione. In quella grande luce di vittoria sul male e sulla morte, verbalizzerò: Vieni, Signore Gesù. Maranatha! La voce di una scrittrice dei nostri giorni Anche se la Messa di mezzanotte è strapiena, è la Pasqua di Resurrezione il "cardine" della nostra fede. Però Natale è la festa della LUCE VERA, della LUCE che è SALVEZZA. Susanna Tamaro |