Omelia (14-10-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia».

Come vivere questa Parola?
Parliamo di lievito. Nella Bibbia di solito è simbolo di una forza che corrompe, come l'ipocrisia dei farisei, perennemente preoccupati di apparire perfetti senza esserlo. Il lievito insomma è il male che si mette all'opera per pervertire il cuore. Male a cui è stato concesso di scorazzare liberamente nella nostra vita. Sulla bocca di Gesù tuttavia il lievito diviene anche una metafora del Regno di Dio, che esprime la forza fermentatrice del vangelo accolto nel cuore come bella notizia e custodito come tesoro prezioso per il quale vale la pena rinunciare ad ogni altro bene.
La provocazione del vangelo odierno è dunque questa: quale tipo di lievito sta fermentando la pasta del nostro cuore? Ci siamo lasciati corrompere dall'ipocrisia che guarda e coltiva le apparenze a discapito di quella limpidezza che è sinonimo di schietta semplicità? Oppure abbiamo impastato la nostra vita: relazioni familiari, progetti, attese, rapporti di lavoro, amicizie... con il lievito del vangelo, fermentando in fragranza di bene, a gloria di Dio, in vista del Regno?

Oggi, nel mio consueto rientro al cuore, chiedo dunque luce e forza di Spirito Santo per poter dire al mio cuore con risolutezza: "Giù la maschera dell'ipocrisia! Tuo Lievito sia la Parola del Vangelo".

Fermenti in me, Signore, la pura semplicità che rifiuta fermamente doppiezza e ipocrisia per poter rinascere dall'alto ed essere nuovo nel cuore e nella vita.

La voce di un biblista e uomo spirituale del 1600
Apri i miei occhi, perché io veda le meraviglie della tua Legge. Togli il velo dal mio cuore quando leggo la Scrittura.
L. Andrewes