Omelia (29-09-2005)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a Lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano.

Come vivere questa Parola?
Gli occhi stupiti del profeta Daniele contemplano una scena misteriosa che è pur sempre un "balbettio" nell'esprimere qualcosa della maestà, grandezza, onnipotenza di Dio-Amore. Che è quel fiume di fuoco che scende davanti al trono di Dio? È il simbolo della forza irruente dell'Essere, di quell'Essere che è appunto pienezza di Amore. E quel numero sterminato a cui si fa cenno riguarda gli Angeli di Dio: presenze misteriosamente ordinate alla sua gloria ed esercitanti, nei nostri confronti, un ministero di servizio alla causa del nostro lasciarci salvare. Non da loro, ma dal Signore. È tanto bello, tanto consolante pensare che tutto il creato è pervaso da Angeli! Mi infonde pace e letizia il pensiero che attorno a me questi misteriosi esseri di luce collaborano perché io percorra le vie di Dio anche mentre sto scrivendo per te che ora stai leggendo. Attenzione però! Non sono gli Angeli a salvarmi. Solo Gesù è la via che mi conduce al Padre. Non sono gli Angeli il cuore della Rivelazione, ma la sua lode più pura. Il prefazio di oggi ci insegna a pregare così: "Padre santo, negli spiriti beati tu ci riveli quanto sei grande e amabile al di sopra di ogni creatura". Nella visione di Daniele non sono gli Angeli ma "uno simile a un Figlio dell'uomo" che viene introdotto fino al trono di Dio. È a Lui, cioè al Signore Gesù che Egli diede "potere gloria e regno". Del resto Gesù stesso nel vangelo dice: Vedrete i cieli aperti e gli Angeli di Dio salire e escendere sul Figlio dell'uomo", cioè su di lui.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzerò in cuore la centralità di Gesù, mia unica salvezza. E vedrò quella sterminata presenza di Angeli come un'espressione esplosiva di quella tenerezza salvifica che, attraverso il vangelo e i sacramenti, mi chiama su vie di luce.

Grazie, o Padre! Ti adoro. E adoro con te il tuo Figlio Gesù nello Spirito Santo che dà senso e dimensione di salvezza al mio vivere. Fa' che io canti i miei giorni a te, davanti agli Angeli, aiutato da loro.

La voce di un Dottore della Chiesa
Gli spiriti immortali e beati, che abitano le sedi dei cieli e godono della partecipazione al loro Creatore - per la cui eternità sono saldi, nella cui verità sono certi, per il cui dono sono salvi - amano con grande misericordia noi, mortali e miseri, desiderando che diventiamo beati e immortali.
S. Agostino