Omelia (22-09-2001)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.

Come vivere questa Parola?
Gesù vuol persuaderci a fondo dell'importanza della Parola; seme denso di vita per chi lo accoglie e lo custodisce non dentro qualche esperienza spirituale saltuaria, ma nella diuturna perseveranza dell'obbedienza alla Fede incarnata nel quotidiano. In fondo la superficialità, che è un male molto comune oggi, dipende proprio dal non avere il coraggio della perseveranza. Il cristiano sa (o dovrebbe sapere) che la Parola è il grande dono di Dio per la sua crescita, per quell'apertura al senso dell'esistenza su prospettive di eternità senza cui la Fede è confusa, inerte e praticamente nulla. Chi pone qualche attenzione alla Parola, ma solo quando gli fa comodo, quando non deve rinunciare alle proprie avidità e accaparramenti anche indebiti di beni solo terreni, non persevera neppure nell'ascoltare la Parola, tanto meno nel tradurla in vita. La carta vincente invece sta nel durarla, giorno dietro giorno: quando la Parola è consolatoria e quando è sferzante, quando è lì a illuminarmi e quando diventa esigente. Del resto la Parola e Gesù sono una sola cosa, una sola luce, un solo amore che mi chiede di perseverare nel lasciarmi amare e provocare a conversione per il mio vero bene, oltre che per la gloria di Dio.

E' a questa certezza che dedicherò la mia pausa contemplativa oggi, chiedendo con insistenza la grazia d'impegnarmi ad ascoltare, pregare e vivere la Parola, ma con perseveranza.

La voce di un grande maestro spirituale
Hai incominciato una vita buona, ringraziane il Signore. Ma, secondo l'avvertimento di San Bernardo, il premio è solamente promesso a chi incomincia, ed è concesso soltanto a chi persevera. Non è sufficiente correre il palio, è necessario correre sino a vincerlo: "Correte anche voi in modo da conquistarlo" scrive l'apostolo Paolo.
S. Alfonso Maria de' Liguori