Omelia (15-09-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la Resurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima". Come vivere questa Parola? Questa frase fa parte del così detto Vangelo dell'infanzia: i due primi capitoli in cui Luca, nel suo Vangelo, narra cose che con tutta probabilità egli ha saputo da Maria, la madre di Gesù. Gli avrà dunque detto che, quando Lei e Giuseppe, come ogni coppia di bravi Israeliti portarono al tempio il Bambino Gesù, Simeone ebbe una profezia molto forte. Riguardava il Figlio "segno di contraddizione" a causa del suo Vangelo che alcuni avrebbero accettato e sarebbe stata vita per loro, altri avrebbero rifiutato e sarebbe stata desolazione e morte. Però Simeone profetizzò anche su di Lei: "Una spada ti trafiggerà l'anima". Che poteva significare se non la partecipazione profonda alla passione e morte del Figlio? Quel che Gesù visse in tutte le dimensioni del suo essere, Maria fu chiamata a vivere nella sua interiorità, nella profondità del cuore. Ed è proprio lì che la partecipazione ai dolori del Figlio è stata dolorosissima gestazione materna nei nostri confronti. Non a caso, ai piedi della Croce, consegnando a Maria Giovanni, Gesù intese consegnare noi a Lei, nel distacco estremo – per noi – anche dalla Madre. Oggi, vivrò questa memoria di Maria addolorata nelle profondità del mio cuore. Lì troverò un momento per stare con Lei semplicemente, da figlio che sa quanto la vita spirituale è dono anche di questa Madre, prezzo del suo soffrire. Verbalizzerò: "O Maria, Madre che hai sofferto amando, insegnami quanto l'amore ha bisogno d'imparentarsi con la capacità di soffrire". La voce di un teologo spirituale Gesù chiamò la Madre presso la Croce affinché la stessa sua Madre offrisse suo Figlio per noi al Padre come Abramo per obbedienza volle offrire suo figlio Isacco. Alfonso Salmeron |