Omelia (02-09-2001) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto (...). Invece (...) va a metterti all'ultimo posto, perché venendo Colui che ti ha invitato ti dica: Amico passa più avanti... Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato. Come vivere questa Parola? Domenica scorsa Gesù ci ha resi consapevoli che l'accesso al Regno avviene attraverso una "porta stretta" che non è qualunquismo e disimpegno. Ora ci fa sapere che si perviene scegliendo nel banchetto della vita, l'ultimo posto. Quello su cui focalizza la nostra attenzione è un capovolgimento di fondo rispetto all'ottica mondana. Vivere dentro un progetto di riuscita solo terrena vuol dire coltivare sogni ambiziosi, desiderare l'ammirazione, il plauso e piazzarsi là dove è comodo pacifico e dilettevole, non importa se a prezzo che altri siano conculcati e sacrificati. Gesù è venuto a proclamare con la sua vita, prima ancora che con le parole, che questo è sbagliato e chi segue questi percorsi, alla fine di questa breve esistenza terrena avrà la peggio. Sì, Gesù ha consapevolmente occupato l'ultimo posto per amore. Perché la scelta di riscattarci dal peccato non aveva altro prezzo. Per questo da Betlemme al Calvario Gesù abbraccia l'umiliazione, tocca il fondo dell'abiezione condividendo ogni povertà e miseria con noi, tranne il peccato. Oggi, nella mia pausa contemplativa, terrò gli occhi del cuore su Gesù. Vedrò che tanto la sua vita come la sua morte si svolgono all'ultimo posto. Mi persuaderò che come in Adamo, anche in me è l'orgoglio a sbarrare la strada a Dio. E chiederò di capire che solo per la strada dell'umiltà Gesù è venuto a liberarmi. Ma io accetto che siano spezzate le mie catene d'orgoglio con atteggiamenti di vera umiltà? La voce di un padre del deserto Disse un anziano: L'umile è come la terra: non può cadere mai in basso. |