Omelia (19-01-2020) |
don Lucio D'Abbraccio |
Ecco l'Agnello di Dio! Giovanni il Battista, che domenica scorsa abbiamo incontrato al battesimo di Ges?, oggi si manifesta quale testimone di Ges? Agnello-Servo di Dio e Figlio di Dio. Nel quarto vangelo di Giovanni appare fin dal prologo l'inviato da Dio come ?testimone per rendere testimonianza alla luce? - la Parola di Dio fatta carne - ?perch? tutti credessero per mezzo di lui? (cf Gv 1, 7). Una delegazione di sacerdoti e leviti arriva da Gerusalemme e si reca da Giovanni presso il Giordano, dove battezza, e lo interrogano: ?Chi sei tu? Sei Elia? Sei un profeta??. Per tre volte egli risponde: ?Non lo sono?, confessando di non essere ci? che altri pensano di lui (cf Gv 1, 19-22). E quando usa l'espressione: ?Io sono?, lo fa solo per definirsi ?voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia? (cf Gv 1, 23). Giovanni, dunque, non pretende alcuna attenzione alla propria persona, ma ? tutto teso a indicare un altro. L'evangelista, infatti, annota che ?Giovanni, vedendo Ges? venire verso di lui, disse: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!"?. Per definire Ges?, Giovanni si serve di un titolo che in aramaico indica sia l'Agnello che il Servo del Signore descritto da Isaia: ?Maltrattato, si lasci? umiliare e non apr? la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non apr? la sua bocca? (cf Is 53, 7). Il riferimento va anche all'agnello pasquale di Esodo 12; agli agnelli che ogni giorno venivano sacrificati nel tempio di Gerusalemme; al ?capro espiatorio? su cui, nel giorno del Yom Kippur, si imponevano le mani scaricando su di lui il peccato di tutti e veniva poi condotto a morire nel deserto. Ges? ? dunque l'Agnello atteso, che ci libera dal nostro peccato (cf 1Sam 7, 8-9). Ebbene s?, Ges? ? colui che per amore ha portato i peccati degli uomini su di s? e li ha perdonati, versando il suo sangue ?per molti per il perdono dei peccati? (cf Mt 26, 28). L'evangelista, inoltre, dice che il Battista dopo aver ribadito: ?Dopo di me viene un uomo che ? avanti a me, perch? era prima di me?, lascia trasparire qualcosa circa l'identit? di Ges?. Egli non conosceva - ?io non lo conosco? - da subito Ges? nella sua identit? messianica, ma l'ascolto della parola di Dio ha reso acuto il suo sguardo e intelligente il suo cuore, fino a fargli comprendere che Ges?, pur venendo dietro a lui, era prima di lui; e al momento del battesimo ha saputo contemplare ?lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere? su Ges?, abilitandolo a ?battezzare? gli uomini in quello stesso Spirito: ?Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, ? lui che battezza nello Spirito Santo?. L'immagine di Ges?-Agnello offre un messaggio di non violenza e di mitezza e manifesta il carattere della missione di Ges?. Ges?, umile e accogliente, ? il Messia dei miti e dei giusti, degli anawim, di coloro che lo attendono nella fedelt?. Giovanni conclude la sua testimonianza affermando: ?E io ho visto e ho testimoniato che questi ? il Figlio di Dio?. All'udire questa testimonianza di Giovanni due dei suoi discepoli si metteranno alla sequela di Ges? (cf Gv 1, 35-37): ecco dove sta la grandezza di Giovanni, nella sua capacit? di farsi piccolo, di ?diminuire affinch? Cristo cresca? (cf Gv 3, 30), di condurre gli altri a Cristo e poi di ritirarsi. Concludendo, potremmo dire che di fronte al Battista che dichiara e testimonia chi ? Ges?, dovremmo chiederci se siamo disposti a conoscere meglio Cristo, se siamo disposti a trovarlo e a incontrarlo, se siamo disposti ad annunciare e a mettere in pratica il lieto annunzio del Vangelo. Preghiamo con tutto il cuore Ges?, l'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo, dicendo: ?Signore, fa' che io ti conosca! Signore, fa' che io mi lasci salvare, liberare, redimere da te! Signore, fa' che io non abbia la presunzione di importi una mia strada, ma abbia l'umilt? e la fede per camminare nella tua strada. Amen?. |