Omelia (17-11-2019)
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COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Gigi Avanti


Il pensiero della fine del mondo e la curiosità di conoscerne in anticipo il giorno e l'ora ha accompagnato da sempre l'essere umano.
Chi non ha mai sentito qualcuno esclamare: "E' la fine del mondo" in presenza di eventi tragici, catastrofici!
Ma qui, in questo brano di Luca, la curiosità, da parte di chi lo ascoltava, di voler conoscere il momento preciso della fine del mondo non soltanto non ottiene soddisfazione, ma viene addirittura snobbata, quasi stigmatizzata.
Infatti, l'incipit del brano che descrive appunto lo stupore di alcuni ebrei in contemplazione della magnificenza e sontuosità del tempio, ci presenta un Gesù guastafeste, menagramo, un Gesù che irride tale stupore ("Di tutto questo non ci sarà più che pietra su pietra").
E, a seguire, ecco un Gesù che da una sterzata improvvisa al suo discorso, un Gesù che pur descrivendo in dettaglio gli eventi premonitori tragici della fine del mondo, incoraggia a "non aver paura" e consiglia di "non lasciarsi ingannare".
E tutto questo perché non è conveniente né saggio fissarsi sul "quando" tutto ciò accadrà, mentre è più conveniente e saggio attrezzarsi interiormente al "come" vivere il tempo che trascorrerà tra l'apparire di questi segni e l'evento finale, tanto più che quel "tempo" non sarà di lì a poco e lo conosce solo il Padre.
Un periodo lungo, un periodo durante il quale saremo attaccati dalle tentazioni più raffinate inventate dal diavolo, quella della paura e quella di non fidarsi più di Gesù, ma di qualche ciarlatano dell'ultima ora che specula sulla paura... per soldi o per vanagloria.
Ed è bello notare l'insistenza di Luca nel sottolineare che l'inganno principale nel quale potrebbero cadere in molti è soprattutto di carattere dottrinale.
Molti cioè potrebbero lasciarsi lusingare dalle chiacchiere di falsi profeti e da cassandre bugiarde, anziché affascinare dalla verità di Gesù.
Sotterranea a questa dinamica sta, infatti, il calo di fede in Gesù. Si preferisce l‘imbonitore di turno perché si comincia a sospettare che sia Gesù ad ingannarci.
Siamo di fronte al classico "aut aut" radicale evangelico. Che bello sentire Gesù, mite e umile di cuore, dire sommessamente (ma non minacciosamente). "O credete veramente in me oppure sarete preda della paura, dell'angoscia, del dubbio".
O ci si fida totalmente di Gesù, oppure la paura della fine del mondo ci farà morire di paura... molto prima della fine del mondo!