Omelia (28-07-2019)
Wilma Chasseur
Cos'è la preghiera?

Pregare è andare al trono della grazia che scorre come fiumi d'acqua viva. Ma perché, di questi fiumi d'acqua viva, ne facciamo così poco o per niente l'esperienza? Per il semplice fatto che questi fiumi devono scorrere in un canale che siamo noi e possiamo bloccare o otturare il canale. Cos'è che lo ottura? In primo luogo uno spirito di condanna che non ci permette di beneficiare appieno di questa grazia. Sappiamo con la testa che Dio ci perdona qualsiasi peccato di cui siamo pentiti e assolti, ma noi non ce lo perdoniamo. Questo spiega anche il perché di tante autopunizioni, malattie psicosomatiche e disturbi psicologici di vario tipo dovuti al non sapere o volere perdonare se stessi. E' anche una forma di orgoglio, che situa il mio giudizio al di sopra di quello divino che mi ha già perdonato. Se devo "amare il prossimo come me stesso", devo prima amare e perdonare me stesso, altrimenti come amerò il prossimo? Ma qual è lo spirito che si oppone a questo spirito di condanna? E' lo spirito di filiazione. .Abbiamo un Padre che sta nel cieli che ci ama e ci perdona, ma la terra è un immenso orfanotrofio finché non crede a questo amore e a questo perdono. E finché non credo a questo amore non ne faccio l'esperienza perché è proprio questa mia incredulità che ottura il canale. E senza fede e senza amore non posso neanche piacere a Dio.
• Alziamo gli occhi

Nel Vangelo vediamo Gesù che "si trovava in un luogo a pregare". Lui che era il Figlio dell' Altissimo e Dio in persona, trovava il tempo per pregare! Sempre lo faceva: di giorno, di notte, prima di un miracolo, di una guarigione, decisione o iniziativa. E noi che siamo polvere e cenere, diciamo che pregare non è necessario, è solo una perdita di tempo. Dobbiamo re-imparare ad alzare gli occhi al Cielo. La preghiera è proprio questa capacità e questa incredibile dignità, di poterci innalzare fino a DIO. Pregare è far funzionare questo ingranaggio tipicamente nostro, che nessun' altra creatura possiede.
La cultura dominante vuol farci discendere dalle scimmie: ma allora mostrateci una buona volta, una scimmietta che faccia la sua preghierina, o che rinunci alla banana per fare un sacrificio, o osservare il digiuno quaresimale... Meno male che l'astrofisica, che guarda un po' più in su, ci dice che discendiamo dalle stelle ( la stessa parola "pianeta" significa stella errante): questo ci tira un po' su il morale...
• Qual è il guaio?

Quindi, che la preghiera è necessaria, lo si sa, ma il guaio è un altro: è che non ne siamo per niente convinti e così nessuno ha mai tempo di pregare; ecco l'eterno ritornello! Ma per un sacco di altre cose di cui si è convinti, il tempo lo si trova eccome! Chi non trova il tempo, ad esempio, per lo sport, la palestra, la ginnastica ecc.?
Per tutte queste cose di cui si è arci-convinti che facciano un gran bene alla salute, al fisico, alla linea, il tempo salta fuori infallibilmente! Un autore francese diceva che non aveva mai visto nessuno morire di fame, perché non aveva avuto il tempo di mangiare... Ora, la preghiera è ancor più importante del cibo, e per di più, fa anche bene alla salute. Sapete perché? Perché noi non siamo fatti di solo corpo, ma anche e soprattutto di anima. E come il corpo ha bisogno di nutrimento e di esercizio per star bene, così anche l'anima. E la preghiera è un'autentica respirazione e nutrimento dell'anima. E se l'anima vive bene, anche il corpo che le è indissociabilmente unito, sta meglio.
• Audaci nel credere e nel chiedere

Perché Abramo si è fermato a dieci?(prima lettura). Perché non ha avuto l'audacia di scendere fino ad uno? Non lo sapremo mai, ma ciò che è evidente in questo brano è che la preghiera dev'essere insistente e fiduciosa oltre ogni limite. Dio l'avrebbe probabilmente esaudito anche se fosse sceso fino ad uno. Ecco che conclusione possiamo tirare da questa prima lettura: non fermiamoci mai a dieci, siamo audaci nella preghiera: non dubitiamo che Dio ci possa esaudire molto al di là di quel che speriamo.