Omelia (29-09-2003)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
«Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo».

Come vivere questa Parola?
La guerra in cielo tra Michele e il drago è lo scontro tra due atteggiamenti, fedeltà e ribellione, che indicano i due modi opposti di porsi dinanzi a Dio. Giovanni identifica il drago con Satana, il serpente antico, la maschera subdola dell'ostilità contro la signoria divina. Egli è "colui che induce in errore tutta la terra" (12,9), sostenendo con superba presunzione, come riferisce la Genesi, che la creatura possa essere uguale al Creatore. Contro questo nemico giurato del popolo di Dio si scaglia l'Arcangelo Michele, che proclama, come attesta lo stesso significato del suo nome in ebraico: "Chi è come Dio?".
Continua nel tempo questa sfida perenne tra luce e tenebre, e noi siamo nella mischia con la libertà di lasciarci attrarre dal bene dell'uno o dal male dell'altro. Ecco perché la Scrittura ci esorta a vigilare, smascherando con la Parola di Dio le intelligenti strategie di Satana il cui obiettivo è quello di alienarci da Dio. "Siate sobri, vigilanti! - leggiamo nella prima lettera dell'apostolo Pietro – il vostro nemico, il diavolo, va in giro come un leone ruggente...resistetegli saldi nella fede". Dunque dobbiamo fare i conti con la nostra fragilità in perenne lotta contro l'abile astuzia di Satana. Ma senza soggiacere ad alcuna paura perché è proprio attraverso questa nostra vulnerabilità che si manifesta la forza di Dio operante in noi, a patto che ci lasciamo guidare e proteggere da Lui, il quale agisce difende e guarisce attraverso i suoi angeli.

Nella mia pausa contemplativa oggi canterò al Signore davanti a suoi angeli. Manifesterò a Lui la mia gioia di appartenergli, di stare dalla sua parte, di proclamare con la mia vita, come Michele: "Chi è come Dio?". Farò mia preghiera:

Dalle nostre chiuse dimore / dove troppo spesso / giochiamo a una parvenza di vita / prigionieri di beni / caduchi e fallaci, / afferrateci voi, / Angeli, / fulgidi Fratelli / d'immateriale forza e beltà.

All'Angelo custode
Nel tuo silenzio /La mia vita dispersa si raccoglie / come calmo scorrere d'onda /nel canto dell'ultima luce. /...O Angelo della lode /e della contemplazione eterna, /Angelo adorante, /prendi nel cavo delle pure mani/ il guizzo breve della mia vita / e fanne un Osanna di fuoco / che non si estingue.
Anonimo