Commento su Lc 1,59-60
«Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».»
Lc 1,59-60
Come vivere questa Parola?
Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome»." (Lc1,63) Il nome Giovanni deriva dal nome ebraico יוֹחָנָן (Yochanan) composto da Yehō- (o Yah,. abbreviazione di Yahweh, che nella tradizione ebraica è il nome di Dio) e da chānān (o hanan, che significa "ebbe misericordia", o "ebbe grazia" o "fu misericordioso"): il significato complessivo può essere interpretato come "YHWH è misericordioso", "YHWH ha favorito", forse in riferimento alla nascita di un figlio lungamente atteso. Il nome rappresenta l'identità, l'essenza. Il nome nasconde la missione, la vocazione che Dio ha scritto nella vita dell'uomo, nella vita del profeta e che lui imparerà a conoscere nel tempo, nelle vicende della sua vita. Ed è così per ciascuno di noi: Dio ha pronunciato su di noi un nome che rappresenta il Suo sogno e perciò la nostra identità. Elisabetta ha il coraggio di riconoscere questo nome dato da Dio e non "da carne" e accetta questo nome "in libertà". I figli sono innanzitutto figli di Dio, non appendici legate alla natura, sono identità chiamate a scoprire e rispondere al loro nome, non ad altro!
Aiutami Signore a capire quanto sto realizzando il Tuo Sogno su di me! Aiutami ad essere fedele al Tuo progetto di felicità!
La voce di Papa Francesco
"... La Vergine Santa ci aiuti a comprendere che in ogni persona umana c'è l'impronta di Dio, sorgente della vita. Lei, Madre di Dio e Madre nostra, ci renda sempre più consapevoli che nella generazione di un figlio i genitori agiscono come collaboratori di Dio. Una missione veramente sublime che fa di ogni famiglia un santuario della vita e risveglia - ogni nascita di un figlio - la gioia, lo stupore, la gratitudine."
Angelus 24 giugno 2018
suor Monica Gianoli FMA - gianoli.monica@gmail.com.