Omelia (06-01-2018)
Movimento Apostolico - rito ambrosiano
Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra

Nella venuta dei Magi a Betlemme, l'Evangelista vede compiersi non una, ma molte delle profezie dell'Antico Testamento. Gesù è la discendenza di Abramo nella quale il Signore ha deciso di benedire tutti i popoli. Gesù è anche il re visto da Balaam. Questa profezia, secondo il Libro dei Numeri è stata pronunziata quando il popolo uscito dall'Egitto ancora non era entrato nella Terra Promessa. Sono parole che vanno meditate. Il profeta pagano, non appartenente al popolo di Dio, parla di una stella.


Balaam disse a Balak: «Non avevo forse detto ai messaggeri che mi avevi mandato: ?Quand'anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine del Signore per fare cosa, buona o cattiva, di mia iniziativa: ciò che il Signore dirà, quello soltanto dirò?? Ora sto per tornare al mio popolo; ebbene, vieni: ti predirò ciò che questo popolo farà al tuo popolo nei giorni a venire». Egli pronunciò il suo poema e disse: «Oracolo di Balaam, figlio di Beor, oracolo dell'uomo dall'occhio penetrante, oracolo di chi ode le parole di Dio e conosce la scienza dell'Altissimo, di chi vede la visione dell'Onnipotente, cade e gli è tolto il velo dagli occhi. Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele, spacca le tempie di Moab e il cranio di tutti i figli di Set; Edom diverrà sua conquista e diverrà sua conquista Seir, suo nemico, mentre Israele compirà prodezze. Uno di Giacobbe dominerà e farà perire gli scampati dalla città» (Num 24,12-19).


Isaia vede uno stuolo di cammelli che invadono Gerusalemme. Michea annunzia che il Messia sarebbe nato a Betlemme. Altre profezie sono velate nei doni che offrono i Magi. Chi è allora Gesù? È il salvatore del suo popolo e di tutte le Genti. Sia il suo popolo che le Genti riceveranno la salvezza non solo per Lui, ma anche in Lui, con Lui.


Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.


L'oro è offerto ai re. Gesù non è un re di una porzione di terra. Lui è il Re del cielo e della terra, del tempo e dell'eternità. Del suo regno senza fine Lui è la Legge e anche il Giudice nell'ultimo giorno. Tuttavia il suo regno non è di quaggiù. Non è di questo mondo. Il suo è regno di verità, giustizia, amore, vita, santità, obbedienza alla Parola. L'incenso è offerto a Dio. Gesù è il Verbo, il Dio, il Figlio di Dio, Eterno e Increato, perché generato dal Padre. Si è fatto carne nel seno della Vergine Maria. È la divinità che crea la differenza tra Gesù e ogni altro uomo. Gesù è il Creatore che si è incarnato. Tutti gli altri sono da Lui creati. Sono anche redenti per la fede in Lui. Nessun uomo è Dio, nessun uomo è Salvatore, nessun uomo Redentore. La mirra è simbolo della grande sofferenza. Per questo unguento si compie in Gesù la profezia del Servo Sofferente e tutte le altre che parlano del Giusto immerso, anzi sommerso nel dolore. La sofferenza di Gesù non termina con la morte. Dalla morte Gesù risorge e riceve dal Padre il regno che non conoscerà mai fine. Sono in un abisso di tenebre tutti coloro che vogliono estromettere Cristo dal mistero della salvezza. Lui è la pietra angolare. Chiunque l'ha scartata perseverando nel male, dalla pietra è stato travolto. Non c'è futuro eterno di gioia e di vita per quanti distruggono Cristo Signore.


Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, date al mondo la verità di Gesù.