Omelia (12-11-2017) |
Omelie.org (bambini) |
Buona domenica ragazzi! Come sempre il vangelo, per dirci delle verit? importanti, usa delle storie perch? sono pi? facili da ricordare. Ci viene detto di come sar? il Regno dei cieli. Avete ascoltato tutti, non ? vero? Il racconto parla di 10 ragazze che formano il corteo che accompagna lo sposo all'incontro con la sposa. Anche ai nostri giorni, quando ci si sposa, si fa una festa grande... penso che tutti voi siate stati a una festa di nozze! Queste feste sono piene di invitati, c'? abbondanza di cibo e di bevande, si suona e si balla. Tutti sono felici. Al tempo di Ges?, i matrimoni avevano la stessa festosa caratteristica ma, se ricordate il racconto del vangelo di alcune domeniche fa, i matrimoni di quel tempo coinvolgevano tutto il paese, tutta la gente della citt? e dintorni. Era perci? un evento speciale e importantissimo. Qui ci viene raccontato non tanto la festa di nozze, quanto il momento che la precede. ? il momento dell'attesa dello sposo. Questo sposo tarda a venire e, quando arriva, ? notte. Le ragazze hanno il compito di accompagnarlo con le lampade accese per illuminare la strada. A quel tempo le strade non avevano i lampioni come da noi, cos? queste fanciulle formavano un corteo luminoso intorno allo sposo. Ges? fa una premessa e dice che il regno dei cieli sar? cos?. Ormai lo sappiamo bene che quando Ges? parla di regno dei cieli, non parla dell'aldil?, ma della nostra realt? qui sulla terra. Il regno dei cieli ? qui, tra noi, anzi siamo noi! Infatti quando ci sono persone che accolgono lo sposo Ges?, il suo messaggio, quando vivono come lui ? vissuto, si realizza il regno dei cieli. Il regno dei cieli ? Ges? e tutti noi che crediamo in lui. Il regno dei cieli cammina con noi, si sposta con noi, non ? un luogo definito perch? non ? situato in un luogo soltanto, ma ? l? dove ci sono persone credenti in Ges?, battezzate nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. In una lettera ai Cristiani, Pietro li chiama "pietre vive", cio? pietre che servono per dare vita a una costruzione vivente. Questo ? il regno dei cieli. Il brano di oggi racconta di queste dieci ragazze, le descrive e dice che cinque sono sagge e cinque stolte. A dirla tutta, il termine che usa l'evangelista Matteo ? un altro: cinque sono sagge e cinque sono matte, pazze, folli. L'evangelista Matteo aveva gi? usato questo termine in precedenza, al capitolo 7 quando afferma che le persone che ascoltano la sua parola, la mettono in pratica e la vivono ogni giorno, sono simili alle persone che costruiscono la casa sulla roccia. Invece coloro che ascoltano ma non vivono, non mettono in pratica la Parola di Dio, sono simili a un matto che costruisce la casa sulla sabbia. In Italia, in questi anni, abbiamo avuto esperienza di terremoti e le case costruite male, o in luoghi sbagliati, hanno ucciso molte persone. Io sono rimasta molto colpita da una frase che ha pronunciato il Vescovo di Rieti, Domenico, quando, celebrando dopo il terremoto la Messa ad Amatrice, ha detto: "non sono i terremoti che uccidono, ma sono le opere dell'uomo". Ed ? vero. Se uno costruisce bene, la casa non crolla quando c'? un evento disastroso. Ma se costruisce male, con materiali scadenti, allora non c'? scampo per cose, animali e persone. Le ragazze che non prendono l'olio di riserva sono quelle "pazze" che assomigliano a chi ascolta ma non mette in pratica, a chi costruisce male, proprio come un folle. L'olio non si pu? prestare, perch? l'olio sono i comportamenti, le azioni, i modi di fare che noi viviamo. Se non sono rispettoso, buono, accogliente, generoso, disponibile, se non sono una persona che sa ascoltare, nessuno mi pu? dare queste cose. O ce le ho perch? le vivo, o non ce le ho. La vita ? proprio questa palestra dove noi esercitiamo gli atteggiamenti migliori, quelli che ci fanno essere i cittadini onesti e cristiani testimoni del Signore. L'olio ? proprio tutto questo, tant'? vero che Ges? ha detto ai suoi discepoli e anche a noi: "Risplenda la vostra luce davanti agli uomini perch? vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre che ? nei cieli". E la luce si alimenta proprio con l'olio. Le lampade viventi siamo noi! Tutto ci? che ci rende pietre vive, tutto ci? che ci fa essere capaci di illuminare ci appartiene dal momento in cui incontriamo Ges?. Chiediamo allora al Signore di essere persone sagge. La prima lettura ci dice che "La sapienza ? splendida e non sfiorisce, facilmente si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano". La sapienza non ? il sapere, come una lezione da imparare sui libri. La sapienza di cui ci parla la bibbia ? il SAPORE, tutto ci? che da gusto alla vita. Diamo alla nostra vita il gusto della bont?, dell'accoglienza, del perdono, della generosit?, della preghiera, dell'ascolto del Signore e della accoglienza della sua volont?. Tutto questo dar? sapore alla nostra vita e ci aiuter? ad avere olio buono per accogliere lo Sposo Ges? quando verr?. Buona domenica! Commento a cura di Sr. Piera Cori |