Omelia (29-10-2017)
Omelie.org (bambini)


Il Vangelo di oggi inizia parlando di farisei e di sadducei.
Voi sapete chi sono gli uni e gli altri?
Erano uomini che facevano parte della classe dirigente d'Israele ed erano in continuo conflitto con Ges?. I Sadducei erano aristocratici, occupavano posti di potere, erano in accordo con i Romani che dominavano Israele.
A livello religioso essi negavano la risurrezione dei morti e qualsiasi esistenza dopo la morte... dicevano cio? che l'anima muore assieme al corpo e negavano anche l'esistenza degli angeli.
Poich? i Sadducei erano pi? preoccupati della politica che della religione, essi non diedero molta importanza a Ges? finch? non cominciarono ad avere paura che Egli potesse in qualche creare problemi con i Romani occupanti.
I Farisei erano persone che davano molta importanza alla religione ed erano molto ben visti dal popolo. Essi, a differenza dei Sadducei, credevano nella risurrezione dei morti, nella vita dopo la morte e nell'esistenza degli angeli.
Anche se Farisei e Sadducei erano rivali tra loro, si trovarono d'accordo nel contrastare Ges?. Sia gli uni che gli altri pi? volte ricevono rimproveri da parte di Ges?... e cos?, a turno, cercano ogni occasione per trovarlo in contraddizione con la fede d'Israele, con le sue tradizioni religiose.
Gli pongono domande, vogliono "fargli l'esame" per vedere se dice qualcosa che va contro la Legge ebraica.
Il Vangelo di oggi ci parla di un incontro dei Farisei con Ges? negli ultimi giorni prima della sua passione, morte e risurrezione. Assieme a loro c'? un dottore della legge, un esperto delle Sacre Scritture, che lo interroga per metterlo alla prova: ?Maestro, nella Legge, qual ? il grande comandamento??.
Ges? dice subito ci? che ? pi? importante per la vita di ogni credente: il grande e primo comandamento ? quello che ogni ebreo ripeteva, e ripete, tre volte al giorno: ?Ascolta, Israele: il Signore ? il nostro Dio, il Signore ? uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua vita e con tutta la tua mente?.
Ma Ges? aggiunge immediatamente un'altra frase... mette vicino al comandamento dell'amore per Dio quello dell'amore per il prossimo.
L'amore di Dio e l'amore del prossimo infatti, non possono stare divisi... diciamo che devono andare a "braccetto": al primo posto Dio, poi i nostri fratelli e poi noi.
Dio si sente veramente amato quando noi amiamo i nostri fratelli come noi stessi.
Avete notato il verbo con cui iniziano tutti e due i comandamenti di Ges??
"Amerai". Questa ? la parola chiave: amare.
Amare Dio. Qual ? il modo pi? bello per amare Dio?
? dirgli un sacco di volte al giorno che gli vogliamo bene? ? metterci davanti ad una sua immagine e stare ore e ore a guardarla? ? continuare a ripetere "Signore, Signore, Signore!"?
No!
Noi amiamo Dio nella misura in cui lo ascoltiamo e dunque facciamo ci? che Lui desidera: la sua volont?.
Insomma, Dio va amato amando gli altri come lui li ama. Ecco quello che rende vero il nostro amore per Dio!
? questo il segno che noi siamo discepoli di Ges? e, dunque, che Lo amiamo.
L'amore vero ? l'amore che "mette in pratica", ? il "comandamento nuovo", cio? l'ultimo e definitivo lasciatoci da Ges?: "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato".
Amare gli altri come noi stessi. Dio si sente veramente amato quando noi amiamo i nostri fratelli come noi stessi. Qui la parola chiave, oltre che "amare", ? "come".
Come vorremmo noi essere amati?
Pensiamo alla nostra giornata... ci alziamo e troviamo pronta la colazione preparata dalla mamma; il pap? ci porta fin davanti alla porta della scuola; la maestra ci fa un sorriso appena ci vede; il nostro compagno ci presta la gomma che ci siamo dimenticati; un amico ci aiuta a fare quell'esercizio di matematica troppo difficile; appena torniamo da scuola troviamo la nonna che ci ha preparato il pranzo; quel nostro compagno di squadra di basket ? sempre gentile e non si arrabbia mai; la nostra catechista ? cos? paziente...
Quante attenzioni nei vostri confronti! Sono certa che voi siete felici di essere amati cos?! Ecco. In questo stesso modo Ges? vi chiede di amare: fare agli altri ci? che vorreste fosse fatto a voi. Questa ? la "regola d'oro".
Rendendo felici gli altri, cio? amandoli, rendiamo felice anche Dio, cio? Lo amiamo.
Ora vi scrivo quello che ha detto Chiara, una persona che amava tantissimo il Signore e che ora ? in cielo, ad un gruppo di bambini a Castelgandolfo, nel 1988.
Sono passati tanti anni, ma queste parole valgono per sempre.
?Il mondo ha bisogno di felicit?, ed allora la cerca qui, la cerca l?, la cerca nella televisione, la cerca nei film, la cerca nei balli, la cerca nelle cose del mondo, persino nella droga. Ecco, anche voi cercate la felicit?, vero? Perch?? Perch? siete come tutti gli altri e il mondo cerca la felicit?!
Allora bisogna dare al mondo la vera felicit?.
Ci sono anche delle piccole felicit?: per esempio, quando vi regalano un giocattolo voi siete felici, o quando vi danno un dolce... per? ? una felicit? corta, che dura poco.
Sapete qual ? la vera felicit?? ? quella che ha la persona che ama, che ama, che ama. Provate. Quando si ama si ? felici e se si ama sempre si ? felici sempre.
Che cosa potete fare voi nel mondo?
Dare la felicit?, insegnare ad amare.
A chi? Alle sorelle, ai fratelli, al pap?, alla mamma, ai vostri compagni, a tutti coloro che voi incontrate?.

Ora vi dico cinque regole che vi aiuteranno a dare la felicit?.
Amare per primi: non aspettiamo che l'altro ci faccia del bene, ma amiamolo per primo e, quando ci dimentichiamo, possiamo sempre ricominciare!
Amare tutti: amare ogni persona che ci passa accanto, uno alla volta!
Amare Ges? nell'altro: quando facciamo del bene ad un altro, anche quando ci viene difficile amare, pensiamo subito che in quella persona, piccola o grande, c'? Ges?.
Amare il nemico: come il sole che splende per i buoni e per i cattivi, cos? possiamo amare anche qualcuno che ci ? antipatico o che ci ha trattato male... scopriremo che prima o poi l'altro cambier?.
Amarsi a vicenda: se ci amiamo a vicenda, allora Ges? sar? presente in mezzo a noi e ci dar? tanta gioia nel cuore.
Commento a cura di Maria Teresa Vison?