Omelia (03-04-2005)
Comunità Missionaria Villaregia (giovani)
Alla ricerca dei "segni"

Qual è il tuo VERBO preferito? Mentre ci pensi, ti diciamo uno dei verbi preferiti da Giovanni l'Evangelista: il Verbo "VEDERE". Lo troviamo presente in molte parti del suo Vangelo:

* "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi e noi vedemmo la sua gloria" (1,14)
* "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito... lo ha rivelato" (1,18)
* "Rabbì, dove abiti? 'Venite e vedrete' (1,39)
* "Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?... 'Vieni e Vedi" (1,46)
* "...Se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio" (3,3)
* "Noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto" (3,11)
La lista sarebbe lunga, ma andiamo al capitolo 20, nei versetti che subito precedono il brano del Vangelo di oggi.
* Maria di Magdala si recò al sepolcro...., quand'era ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata..." (20,1).
* "Giunse per primo al sepolcro. Chinatosi vide le bende per terra, ma non entrò (20,5)
* "Giunse intanto anche Simon Pietro... ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra... (20,6)
* Allora entrò anche l'altro discepolo... e vide e credette" (20,7)
* Maria, mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli..." (20,11).
* Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi..." (20,14)
* Anche l'annuncio del Risorto avviene attraverso il verbo VEDERE: "Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: 'Ho visto il Signore'" (20,18).

Scusa questa lunga lista, ma sembra proprio che Giovanni in tutto il suo Vangelo voglia invitarci a VEDERE, ad aprire gli occhi, a riconoscere i SEGNI della PRESENZA di GESU' RISORTO. Ora, dopo la morte c'è in Lui una preoccupazione: MOSTRARCI CHE VERAMENTE GESU' E' RISUSCITATO, CHE GESU' E' UN GESU' VIVO, non morto.
Gli episodi che il Vangelo di Giovanni ci mostra dopo la morte di Gesù (tutto il capitolo 20) sono la presa di coscienza da parte dei discepoli del fatto che la croce non è stata la FINE di tutto, bensì l'INIZIO. Con il ritorno al Padre di Gesù, cioè con la pienezza della Gloria, Giovanni ci indica che dopo i primi discepoli, cioè dopo Giovanni, Pietro, Tommaso... emerge una realtà più grande, la realtà di ogni credente, la realtà della Comunità, in cui anche noi siamo compresi.
Infatti Giovanni ci MOSTRA (cioè vuol farci VEDERE) che i discepoli dopo la morte di Gesù sono riuniti insieme, pur spaventati, timorosi, però sono insieme e lì, nella Comunità, Gesù SI FA VEDERE mostrando i Segni della Passione.
Tutti sono stati colpiti dallo scandalo della Croce, per tutti, anche per noi è più facile vedere i segni della morte attorno a noi; è una specialità dei giornalisti farci vedere i segni della morte che giorni avvolge l'umanità, ma i discepoli di Gesù non sono giornalisti, cioè non danno notizie di morte, ma sono annunciatori della speranza, annunciatori dei Segni della Presenza di Gesù anche nella morte. E' il Signore che viene e aiuta a superare la propria tristezza e chiusura imparando a RICONOSCERE i segni della sua presenza gloriosa e potente, anche là dove c'è il dolore, la ferita, la delusione, il fallimento di ogni attesa.

La Comunità cristiana oggi si trova nel tempo della Resurrezione: è un tempo nuovo, un tempo prima sconosciuto, è una nuova realtà. La Parola di Dio oggi, ci mostra come Gesù insegna ai discepoli e a NOI a riprendere contatto con questa vera realtà, con questo tempo nuovo, che è quello di Dio presente fra noi con la sua potenza di Risorto, con la sua Presenza Viva, anche nelle situazioni apparentemente più povere e oscure.
Il brano di oggi, in particolare, cosa vuole dirci?
1. Da una parte ci mostra la CHIUSURA DELL'UOMO al mistero: Non è facile VEDERE i segni del Risorto nel mondo.
2. Dall'altra parte, viene messa in risalto la bontà di Gesù che cerca il modo adatto a ciascuno per mostrarsi come il Risorto. Tommaso non è presente la prima volta che Gesù si mostra ai discepoli, Gesù ritorna a farsi presente. Per tutti c'è un modo, un tempo che il Signore conosce e rispetta.
Il Signore vuole svelarsi a tutti anche a quelli che sono più increduli, duri di cuore e di sensibilità, chiusi e che lo respingono.
Quando Tommaso è capace di Vedere e riconoscere il Risorto? Tommaso non vede il Signore Risorto perché non era presente assieme agli altri discepoli il giorno di Pasqua. Tutti avevano creduto perché avevano veduto. Anche lui, così disse, avrebbe creduto solo se avesse veduto. Tommaso vede Gesù quando si riunisce con i suoi, quando accetta di essere Comunità, quando esce dalla sua solitudine e accetta umilmente di stare con gli altri anche se non riesce a comprenderli pienamente nella loro esperienza, fino in fondo. Accettando di stare con gli altri è in grado di riconoscere la Presenza di Gesù in mezzo ai suoi, di fare la professione di fede più bella e semplice del Vangelo: "Mio Signore e mio Dio!".
E il Vangelo di oggi termina con una bellissima beatitudine che ci tocca tutti: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno". Dopo che il Vangelo di Giovanni è tutto centrato in questo VEDERE, sembra un controsenso terminare con questa beatitudine: "Beato te, che pur non avendo visto, credi". Allora è più importante CREDERE che VEDERE. Solo credendo i nostri occhi diventano capaci di VEDERE.

Concludo con un vecchio racconto chassadico:
Il rabbino chiese ai suoi studenti: "Come possiamo determinare l'ora dell'alba, quando la notte finisce e il giorno inizia?"
Uno degli studenti suggerì: "Quando da lontano si riesce a distinguere fra un cane e una pecora?"
"No", rispose il rabbino.
"E' forse quando si riesce a distinguere fra un fico e una vite?", chiese un secondo studente.
"No", disse il rabbino.
"Allora, per favore, ci dica la risposta", dissero gli studenti.
"Va bene", disse l'insegnante saggio, "è quando potete guardare i volti degli esseri umani e avete abbastanza luce (in voi) per riconoscerli come i vostri fratelli e sorelle. Fino a questo momento è notte, e c'è ancora buio".

Noi potremmo dire: fino a questo momento non vediamo la luce della Risurrezione!
Buona settimana di Risurrezione.