Omelia (20-11-2016)
don Roberto Rossi
Gesù Cristo Re dell'Universo

Gesù Cristo non ci educa al fatalismo, alla rassegnazione, ma alla responsabilità, alla partecipazione. Gesù Cristo è un Dio che non vuol fare più niente da solo.
Possiamo riprendere una storia come simbolo: in un grande prato era stato portato un mucchio di sabbia, il cemento, l'acqua, i mattoni, il ferro, le travi, le tegole e... tutto quello che serviva per fare una casa. C'era pure il progetto. Ogni cosa da sola era importante, ma aveva bisogno di tutto il resto per far crescere la costruzione; se qualcosa fosse mancato il progetto non era realizzabile.
Anche noi abbiamo bisogno di amalgamarci con gli altri per realizzare il progetto di Dio. Isolarsi, impermalirsi, rifiutarsi, potrà dare una qualche ebbrezza, ma non si costruisce nulla.
Ecco come esercita il servizio regale Gesù Cristo: stimola, incentiva, solleva, invita a non isolarsi, a mettersi a servizio, ad usare tutti i doni ricevuti, ad uscire dalla atrofia, dalla apatia. Noi abbiamo una idea della "regalità" diversa da quella di Cristo. Per Lui regnare vuol dire servire. Chi vuol essere il primo sia l'ultimo...una strana regalità la Sua, consumata per stare con lebbrosi, paralitici, ciechi, zoppi, storpi, i paria della società, a far loro ritrovare la dignità umana, a dar loro una fierezza, ad identificarsi con loro. "Chi sfama, cura, disseta, visita uno di questi ultimi, lo fa a me".
Regalità di Gesù che da "infinito" che era si fece povero fino a morire da malfattore tra due ladri.
Con gli ultimi, perché siano trattati come i primi. Pronto a prendere le difese degli orfani, delle vedove, degli stranieri.
Dio si è fatto come noi, per farci come Lui. La sua presenza perfora il tempo e lo spazio e si incunea in ogni epoca, in ogni realtà. Cristo è RE dell'universo perché innaffia di speranza ogni situazione disperata, perché il suo sangue è versato per tutti, perché è come il lievito che fa fermentare ed evolvere in bene tutte le situazioni, perché annuncia misericordia e proclama la paternità universale di Dio, perché lo Spirito della Sua Resurrezione permea l'universo.
Non ha eserciti, non distrugge, ma ricrea, rinnova, restaura, offre il senso vero della vita.