| Omelia (13-11-2016) |
| don Luciano Cantini |
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Salverete la vostra vita Quello che vedete È stato facile per Luca visualizzare la distruzione del tempio, che avverrà effettivamente nel 70 per opera di Tito e che troviamo raffigurata a Roma nel suo arco, ma l'affermazione del Signore tocca marginalmente le belle pietre e i doni votivi, la catastrofe di cui parla è quella degli uomini quando sono obnubilati dal potere: Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno. Quello che vedete, ciò che appare ai nostri occhi è effimero e transitorio, anche la terra e le sue rocce su cui solidamente abbiamo costruito la nostra casa non ha tutta la stabilità che sembra: e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze. Sembra che Luca, scrivendo il vangelo, abbia sottomano il giornale di oggi: trema la terra, trema la politica, la finanza, tremano gli uomini che hanno paura l'uno dell'altro. Gesù ci avverte: Badate di non lasciarvi ingannare; è estremamente facile provocare la paura, paventare catastrofi e scenari apocalittici per poi cavalcare la paura e le incertezze propinando sicurezze improbabili. Ma così funzionano le relazioni umane e c'è chi se ne approfitta: dalla cartomante televisiva ai gestori di sale giochi, dagli uomini della politica a quelli della finanza per arrivare agli uomini delle religioni: Non andate dietro a loro! La logica del potere non ha confini arriva fin nei rapporti personali: Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici. È la storia dell'uomo che non manca di raccontare guerre, terrorismo, violenza sulle donne, tragedie familiari, mafia, delinquenza, poteri occulti. Non manca neppure la ricerca di capri espiatori, di untori di manzoniana memoria, a cui addossare la responsabilità di ogni genere di malanno: così arriviamo ai fili spinati contro gli immigrati, al protezionismo economico contro economie emergenti, fino a puntare il dito contro leggi dello stato causa della vendetta divina che provoca terremoti. L'insensatezza umana non ha confini.
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