Omelia (04-12-2016)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)
Commento su Is 11,1-10; Sal 71; Rm 15,4-9; Mt 3,1-12

Il periodo di Avvento ci viene proposto come preparazione alla venuta del Signore che si incarna in una donna per la nostra salvezza. Grande momento per l'uomo per rivedere il percorso della propria vita e "pulire da tutto ciò che non è perfetto e lasciarla libera per il Cristo che scende fra noi come un "bambino".


Nella liturgia di domenica scorsa il profeta Isaia invitava l'uomo a camminare nella luce di Cristo, per poter ascoltare la sua Parola e lo stesso Gesù, nel vangelo, ci invitava a vegliare per accogliere il Signore quando verrà, tempo che noi non conosciamo.

L'avvento è un periodo di attesa della venuta del Signore nella storia di ogni uomo e di tutta l'umanità, tempo da vivere nella gioia e nella speranza.

Vivere l'avvento significa anche preparare la nostra anima pronta ad accogliere quel Gesù che viene, scende dal cielo per incontrarsi con ciascuno di noi, e questo incontro ci darà la possibilità di cambiare la nostra esistenza, ci renderà capaci di seguirlo e di camminare nelle sue vie.
Nella seconda domenica di Avvento, la liturgia ci invita alla conversione necessaria per accogliere Cristo che viene nel mondo per cambiare il corso della storia.


Nella prima lettura, tratta dal libro di Isaia, il profeta ci annuncia la venuta di un bambino che nascerà a Betlemme pieno di tutti i doni dello Spirito porterà nel mondo la giustizia e la pace. Invita gli uomini a salire sul monte per ascoltare la parola del Signore.

Bellissima l'immagine che ci propone il profeta degli animali feroci che pascoleranno insieme a quelli domestici e dei loro piccoli che si sdraieranno insieme, il lattante metterà la sua mano sulla bocca della vipera e del serpente. Tutti i popoli e tutte le nazioni della terra cercheranno il " virgulto di Iesse".


Con il ritornello del salmo responsoriale tratto dal salmo 71/72 "Vieni Signore, re di giustizia e di pace" si vuole intravedere la figura del Messia parlando di un re perfetto per il popolo di Israele.
Con i versetti si chiede a Dio di inviare suo Figlio affinché regni nel mondo la giustizia per i poveri, deboli e miseri, affinché tutte le genti lo conoscano e lo dicano beato.


Nella seconda lettura tratta dalla lettera ai Romani, l'apostolo Paolo ci esorta ad accoglierci tutti gli uni gli altri in maniera simile a quella con cui ci ha accolto Gesù, per diventare uomini e donne di speranza.

Cosa non facile per la nostra natura umana impastata di negatività.

Riusciremo ad accoglierci solo se entreremo in un rapporto personale con il Cristo che ci renderà capaci di superare tutti i sentimenti non buoni che sono inculcati nella nostra anima e solo allora potremmo comportarci secondo la legge dell'amore.

A volte ci assalgono dei sentimenti così cattivi che ci sgomentano, ci viene spontaneo pensare: "ma come ho fatto ad avere un pensiero simile?". Purtroppo è dal di dentro del nostro cuore che scaturiscono quei sentimenti e tutti ne siamo posseduti; non bisogna scoraggiarsi e pregare proprio in quei momenti lo Spirito che ci illumini e con i suoi doni ci aiuti ad avere nel nostro cuore i sentimenti di Gesù.


L'apostolo Matteo, nel vangelo, ci presenta Giovanni Battista che battezza tutti coloro che si presentano a lui; Giovanni battezza con acqua, ma con la sua predicazione prepara la venuta del Signore, ne preannuncia il battesimo che istituirà Gesù che sarà invece di Spirito Santo e fuoco.
Giovanni, il Battista, arrivato nel deserto della Giudea predicava a tutti gli uomini di convertirsi, perché il regno dei cieli era vicino. Moltissimi uomini arrivavano da Gerusalemme, dalla Giudea e da tutto il territorio in cui si estendeva il fiume, per farsi battezzare e confessavano i propri peccati immergendosi nel Giordano. Anche molti farisei e sadducei venivano da Giovanni per farsi battezzare ed allora egli disse loro: "razza di vipere convertitevi veramente, perché non basta che pensiate di avere Abramo per padre, ricordate che ogni albero che non dà frutto sarà tagliato e colui che verrà metterà il frumento nel granaio e brucerà la paglia in modo inestinguibile."

Significativa la persona di Giovanni quale precursore del Cristo, Giovanni vive nel deserto e predica per preparare la venuta del Signore; anch'egli è un personaggio voluto da Dio, è nato, infatti, da una donna sterile e già in tarda età, la sua vita è stata concepita per annunciare ai popoli la venuta del Cristo.

Già il profeta Isaia aveva parlato di Giovanni chiamandolo "Voce che grida nel deserto".

Tutti sappiamo che ogni uomo ha un progetto da realizzare per arrivare alla salvezza, ma spesso ce ne dimentichiamo o più ancora pensiamo di non essere all'altezza di essere profetici per chi ci sta intorno e ci ascolta.

Siamo cristiani perché crediamo in Dio uno e trino, spesso però nella nostra vita quotidiana non ci comportiamo quali testimoni di quel Gesù in cui diciamo di credere; è importante non solo credere e praticare, ma essere testimoni plausibili.


Giovedì celebreremo la solennità dell'Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, forse una delle feste più sentite della Madonna, perché la collochiamo a Lourdes dove c'è sempre la presenza dei malati e quindi della sofferenza umana.

Maria è stata preservata dal peccato di origine per "essere totalmente disponibile al progetto di salvezza del Padre", Maria è la pura e immacolata per essere la degna dimora di Gesù, ma anche perché così è capace di comprendere tutta l'umanità, senza colpa, non esente da grande sofferenza nell'ascolto e nel silenzio.

Moltissimi sono i miracoli che Dio concede per intercessione della Madonna. Affidiamo le nostre giornate a Maria chiedendole di percorrere con noi la strada giusta verso suo Figlio.

Maria è l'unica via che ci conduce al Cristo; in latino si diceva: "ad Jesum per Maria".

La liturgia dell'anno A ci propone il noto brano di vangelo in cui l'angelo annuncia a Maria che diventerà la madre di Gesù.

Il sì di Maria è per gli uomini l'esempio di fede più grande, l'angelo le annuncia qualcosa che lei, ancora giovinetta, non comprende, ma per fede dice il suo "sì".

Come Maria, anche noi dobbiamo imparare a dire ogni giorno sì alla volontà del Signore, sì al nostro impegno di famiglia, di testimoni nel mondo del lavoro e nella società.


Per la revisione di vita di coppia e di famiglia:

- L'Avvento è per noi un periodo in cui ricercare la "conversione" della nostra anima o piuttosto sono solo quattro settimane che precedono la grande festa della nascita del salvatore?

- Per noi "convertirsi" significa voltarsi indietro per rivedere la nostra vita e con umiltà cercare di eliminare i nostri piacevoli "no", facendo il proposito di migliorarci e crescere nella conoscenza dell'unica Parola che ci aiuterà veramente a cambiare?

- L'apostolo Paolo ci invita ad accoglierci gli uni gli altri non solo come fratelli ma come Cristo ha accolto ciascuno di noi: cosa che ci sembra impossibile da realizzare con le nostre forze umane ma attraverso la preghiera e la grazia di Dio possiamo riuscirci. Siamo consapevoli di questa realtà?

- Giovanni Battista, precursore del Messia, predica la sua prossima venuta, ma noi crediamo veramente che quel "bambino" è il Figlio di Dio, il salvatore dell'umanità?

- Siamo capaci di ascoltare e di imitare chi testimonia il Cristo con il proprio quotidiano?


Gianna e Aldo - CPM Genova