Commento su Sir 35, 12
«Il Signore è Giudice. Non trascura la supplica dell'orfano né della vedova, quando si sfoga in un lamento. Chi venera Dio sarà accolto con benevolenza, la sua preghiera giungerà fino alle nubi».
Sir 35, 12-14
Come vivere questa Parola?
Le espressioni del Siracide le ritroviamo, quasi ogni giorno, sulla bocca di Papa Francesco. Soprattutto in questo anno della Misericordia, ci viene ripetuto in continuazione che il nostro Dio è un Padre che manifesta la sua preferenza per i piccoli, gli abbandonati, gli scartati dalla società. L'orfano e la vedova di un tempo sono controfigura degli immigrati, dei terremotati, dei violentati, degli abbandonati di oggi. E anche noi, a volte, ci sentiamo soli, senza parole, criticati ingiustamente. Sentiamo fortemente il nostro limite; ci sembra di avere le mani vuote e incapaci. Saremmo tentati dalla non speranza. E invece dobbiamo credere che c'è sempre un Padre che ci aiuta, che ci conosce fino in fondo, che non esige da noi grandi cose, ma soltanto l'abbandono al suo amore.
Oggi esprimerò la mia fiducia con le Parole dell'apostolo Paolo: So in chi ho creduto, in chi ho posto la mia fiducia.
La voce Simeone il Nuovo Teologo
Non tardare o misericordioso, non distogliere da me il tuo sguardo, tu che sai avere compassione, non dimenticare colui che ti desidera con tutta la sete della sua anima, non privarmi della vita, per quanto ne sia indegno, non abbandonarmi. Mi rifugio sul tuo cuore, mi affido alla tua pietà.
Sr Graziella Curti - [email protected]