Omelia (11-07-2004)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
"«Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Rispose: «Chi ha avuto compassione di lui»". Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso»"

Come vivere questa parola?
Che Dio è Amore e che nell'amore si racchiuda tutta l'etica cristiana è un dato di fatto di cui tutti siamo pronti a parlare. Il difficile è passare poi alla sua concreta attuazione. È quanto è capitato al dottore della Legge ferratissimo nelle sue conoscenze scritturistiche ma in panne per quanto concerneva la loro applicazione nel tessuto ordinario della vita. Ed eccolo perdersi nei meandri delle sottili disquisizioni. Sì, il primo comandamento è quello dell'amore verso Dio e verso il prossimo, ma CHI È IL MIO PROSSIMO? Gesù va subito al concreto e con una parabola aggancia il suo uditore a livello di vita. Non si tratta tanto di perdersi in sottili ragionamenti per scoprire chi sia il mio prossimo, quanto piuttosto di FARMI IO PROSSIMO di chi mi vive accanto in famiglia, in comunità, nell'ambito del lavoro o anche di chi incontro occasionalmente, come appunto per il samaritano della parabola. Chiunque abbia bisogno del mio aiuto, di una parola buona o anche semplicemente di un sorriso è il prossimo di cui io devo prendermi cura, rifuggendo dalla facile tentazione di perdermi in giudizi affrettati e condanne che hanno il solo scopo di sgravarmi la coscienza senza scomodarmi troppo. No, l'amore che Dio si attende da me ricalca il suo. Non discrimina nessuno, e tutti benefica con munificenza. Ora Gesù dice a me: «Va' e anche tu fa' lo stesso", pagando di persona se necessario, perché l'amore autentico non calcola: dona e si dona.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, proverò a individuare nel cerchio delle mie conoscenze chi abbia più bisogno, in questo momento, di trovare in me il "prossimo" che si prende cura di lui.

Donami, Signore, il tuo Santo Spirito, Spirito di Amore, e apri i miei occhi per accorgermi dei molti che sono "incappati nei briganti" e rischiano di soccombere se io non mi faccio loro prossimo prendendomi cura di loro.

La voce di un Padre della Chiesa
Dimmi ora, o dottore della Legge, senza guardarmi con i tuoi occhi cattivi e indagatori, chi è per te il prossimo? Non deve essere forse chi è diventato tale per il semplice fatto che era nel bisogno? Tu credi spesso nella tua ignoranza che tuo prossimo sia semplicemente chi professa la tua religione o un tuo connazionale. Ma io dico e sostengo che prossimo è ogni uomo, ogni essere che partecipa della natura umana.
Severo di Antiochia