Omelia (31-07-2016) |
padre Paul Devreux |
Commento su Luca 12,13-21 In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». Gesù non è venuto per fare il divisore, e non c'è bisogno di lui per capire se sto facendo la cosa giusta o non. Il fratello maggiore aveva diritto a due terzi; il minore a un terzo. Probabilmente si tratta di un fratello maggiore che si è tenuto tutto per un motivo che lui ritiene valido. Per esempio: è troppo giovane, irresponsabile, ha già avuto abbastanza, è meglio cosi, dividendo si sciupa il patrimonio. Sono mille i ragionamenti che può fare pur di non mollare, ma il risultato è sempre lo stesso; la famiglia si sfascia. Dai frutti si vede se la divisione è stata giusta o no. Solo l'essere distaccato mi può permettere di essere lucido e giusto, ma per arrivarci ci vuole Gesù. Anche questo ragazzo che chiede giustizia a Gesù, forse potrà ottenerla tramite un avvocato, ma è più importante ottenere l'eredità o rimanere fratelli? Ho visto gente morire di rabbia per non averla ottenuta; ho visto persone lasciare morire il fratello senza mai porsi il problema di riconciliarsi, per paura di perdere i privilegi acquisiti.
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