Omelia (15-05-2016) |
don Giovanni Berti |
Annunciatori come in un film muto Clicca qui per la vignetta della settimana. Nel 2012 un film francese molto originale "The Artist" vinse diversi premi Oscar e fece successo nonostante fosse un film in bianco e nero e muto. La storia ambientata verso la fine degli anni '20 è quella di un attore, divo assoluto del cinema muto di quegli anni, che non riesce ad adattarsi al progresso della cinematografia con l'evoluzione tecnologia del sonoro. Abituato a recitare e a costruire storie riducendo al minimo i dialoghi scritti nei cartelli tra una scena e l'altra, non ritiene sia un progresso "dare la voce" agli attori. Sappiamo bene come andò la storia del cinema, e di come il sonoro si impose nella produzione cinematografica, e sappiamo come il cinema sonoro seppellì il cinema muto con una produzione enormemente più variegata. La particolarità del film del 2012, è che è girato e costruito proprio come si facevano i film durante il periodo del cinema muto, e gli attori comunicano principalmente con i gesti e la mimica facciale. Le poche battute sono lasciate ai cartelli messi durante le scene, gli unici tradotti in lingua italiana. Vedendo il film ho pensato come è vero che la comunicazione umana più vera non passa esclusivamente attraverso le parole, ma da tutto un modo di porsi gli uni con gli altri. Possiamo comunicare amore, odio, felicità, tristezza, pazienza, rabbia e tutto quello che siamo anche con il solo atteggiamento, con il modo di muoverci, da come stiamo con gli altri, da come sorridiamo o mostriamo il viso triste o arrabbiato, da come ci mettiamo vicino o stiamo distanti dal prossimo, da come puntiamo il dito o apriamo una mano in segno di pace... La nostra vita, ancor prima che con le parole, comunica in modo chiaro quello che siamo e quello che pensiamo. Lo Spirito Santo scende in questa piccola comunità di apostoli e li rende capaci di comunicare a tutto il mondo le meraviglie di Dio, cioè il messaggio di Gesù morto e risorto. E' questo il primo miracolo della Chiesa, che proprio nel comunicare a tutti Gesù trova la sua missione e il centro della sua identità. La Chiesa riceve il dono e il compito di comunicare il Vangelo, la Buona Novella di Gesù a tutti, senza temere diversità di lingue, costumi, nazionalità, culture e luoghi di provenienza. Il Vangelo è per tutti, e la lingua parlata non è assolutamente un ostacolo, perché il modo di comunicare principale che abbiamo è la vita nella sua interezza. Ed è dentro questa vita personale e comunitaria che scende lo Spirito Santo a far sì che sappiamo parlare di Gesù in modo comprensibile per tutti. Infatti lo Spirito di Dio ci insegna il linguaggio universale che tutti comprendono, senza traduzioni simultanee o cartelli di spiegazione, ed è il linguaggio dell'amore. Clicca qui per lasciare un commento |