Omelia (15-05-2016)
padre Paul Devreux


Oggi festeggiamo la Pentecoste, il dono dello Spirito Santo; ma chi è e perché è importante per noi?

Prima era la festa in cui si ricordava il dono della legge e dell'alleanza tra Dio e l'uomo. Purtroppo l'uomo non riusciva a mettere in pratica questi comandamenti e l'alleanza saltava. Tante volte Dio ripropose quest'alleanza al suo popolo ma senza successo. Era un po' come sapere qual'era la strada da percorrere per raggiungere la felicità, ma non avere i mezzi per farlo.

Con Gesù, Dio propone una nuova alleanza, alla quale si può aderire ascoltando il suo comandamento nuovo e ci dona lo Sirito Santo per aiutarci a farlo.

E' il nostro difensore, l'avvocato, ma io lo considero anche quello che più ci mette in comunione con il Dio autentico, unico e universale, comune alle grandi religioni, perché è l'unico che non riusciamo ad immaginarci, il totalmente altro. E' bello entrare in una sinagoga o una moschea e vedere che, pur non essendoci nessuna rappresentazione di Dio, sono luoghi di preghiera.

Dio ci si è presentato lungo la storia della rivelazione come Padre e poi come fratello in Gesù, per aiutarci a conoscerlo e a relazionarci con lui, e questo è un dono grandissimo. L'immagine di padre e di figlio mi aiuta perché sono figure che conosco, ma è anche vero che mi distorgono dalla vera immagine di Dio, perché appunto mio padre e i miei fratelli non sono come Dio. Dio è molto di più, è l'inimmaginabile, ecco perché lo Spirito Santo alla fin fine è l'immagine di Dio più autentica e pulita che conosco.

Una cosa importante da domandargli è se Dio esiste, perché se non esiste, io sono nato per caso e cammino verso il nulla, come la zanzara che ho appena schiacciato; se invece esiste e vive in me, io ho un futuro da figlio di Dio, e la storia di Gesù diventa interessantissima. E' una questione semplicemente di vita o di morte.

Per questo preghiamo dicendo:
"Vieni Santo Spirito,
manda a noi dal Cielo,
un raggio della tua luce".