| Omelia (26-12-2004) |
| don Marco Pratesi |
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Fedeltà di padre In questo brano evangelico Giuseppe ha un ruolo centrale. Per tre volte riceve una indicazione di cammino, ed egli la segue. Egli si caratterizza per la sua docilità e la sua obbedienza. Anche nel mistero dell'incarnazione era entrato non di propria iniziativa. Anzi, inizialmente aveva voluto ritrarsi, ripudiando in segreto la sua promessa sposa. Troppo alto era il mistero. Solo quando Dio gli aveva fatto capire la propia volontà, aveva deciso di entrare insieme a Maria in quella incredibile vicenda. È un uomo aperto all'inaudito, all'impensabile, al nuovo; aperto alla Parola, quale si manifesta momento per momento; per questo ricorda molto Abramo. Matteo lo caratterizza per la sua obbedienza pronta, senza discussioni, senza clamore. Non parla, agisce. Non "comunica", si mette in cammino. Dopo questo fatto, non ne sentiremo più parlare. Giuseppe ha ormai svolto la sua missione nel piano di Dio, prenderà il suo ultimo cammino, forse preceduto - anche questo - da un sogno. I sogni punteggiano il cammino di Giuseppe. Nei suoi sogni la sua interiorità resta sveglia e attenta. Questi sogni non esprimono solo la sua personalità, quello che sente, etc...; ma lo mettono in contatto, tramite la parte più profonda di se stesso, con Dio, di cui l'angelo è tramite. E Giuseppe segue queste indicazioni di cammino, senza "se" e senza "ma": si lascia condurre. Che cosa possiamo imparare da san Giuseppe? Per prima cosa l'attenzione alla propria interiorità profonda, laddove Dio parla. Bisogna imparare a scendervi, e a distinguere in essa la voce di Dio. Solo incontrando me stesso non in superficie, ma ad un livello più vero, posso incontrare Dio. Impariamo poi la docilità, la scioltezza nell'assecondare le indicazioni di Dio. Devo cercare Dio attraverso i fatti della mia esistenza, i suoi alti e anche i suoi bassi. Lasciarmi portare, non pretendere che essi corrispondano alle mie pianificazioni, credere che in essi Dio agisce, essere duttile, flessibile, nella fiducia che Dio cammina con me. San Giuseppe preghi per noi, e ci ottenga questi doni preziosi. All'offertorio: Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci renda docili al volere di Dio, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente. Al Padre Nostro: In comunione con Gesù, Maria e Giuseppe, e fiduciosi che il Padre è sempre con noi, rivolgiamoci a lui come il Vangelo ci ha insegnato: |