Omelia (19-12-2004)
padre Paul Devreux
Commento Matteo 1,18-24

Oggi Matteo ci racconta come è nato Gesù. Lo scopo è quello di spiegarci che Gesù è il Figlio di Dio che viene a visitare il suo popolo.

Uno di quelli che Gesù viene a visitare, sconvolgendo completamente la sua vita e i suoi progetti è Giuseppe, lo sposo di Maria. Io mi domando come mai il Signore, che precedentemente ha chiesto a Maria se era disposta a collaborare al suo progetto, non fa la medesima domanda a Giuseppe? Giuseppe viene informato da Maria e poi dall'Angelo, a fatto compiuto.

Se considero che Giuseppe ha subito un torto, allora è chiaro che il Signore è stato ingiusto nei suoi confronti, ma il Signore conosce bene sia Giuseppe che Maria, e sa che sono persone profondamente religiose, per cui sa che ciò che gli sta proponendo è il regalo più grosso che gli possa fare, e nessuno ha mai chiesto il permesso per fare un regalo ad un amico, ne tanto meno una sorpresa.

Sposare una donna che piace a molti è lusinghiero; sposare la donna che Dio stesso sceglie come madre di suo figlio, è essere considerato degno di accogliere ed educare questo figlio di Dio! Giuseppe non avrebbe mai neppure osato pensare che potesse capitargli. Se il Signore gli avesse chiesto il suo parere, certamente avrebbe detto di no, ma non per paura di rimetterci; per modestia, per paura di non essere all'altezza.

Li per li, quando Giuseppe viene a sapere di questa storia da Maria, rimane sconcertato perché non riesce a crederci, ma gli piacerebbe crederci. Quando poi l'Angelo lo rassicura, confermando il racconto di Maria, Giuseppe si desta dal sonno, cioè risuscita, e diventa l'uomo più felice di questo mondo.

Il Signore viene anche per noi, e anche oggi è capace fare dei regali che possono cambiare completamente la nostra vita.

Signore donami di essere attento alla tua venuta e ai tuoi doni.