| Omelia (05-12-2004) |
| Comunità Missionaria Villaregia (giovani) |
|
Aria di Natale Iniziamo oggi con una domanda da un milione di Euro: da cosa sappiamo che si sta avvicinando il Natale? Dalla pubblicità alla Tv, dalle luci colorate che adornano i negozi, le vie principali del paese, della città...? Quando andavo alle scuole elementari e alle scuole medie, il fornaio per il periodo natalizio dipingeva nella vetrina del suo negozio un grande albero (almeno così mi sembrava) pieno di candele accese. Questo era il segno chiaro che il Natale era ormai alle porte. Tanti modi belli, accattivanti, che attirano la nostra attenzione, magari mettendoci il desiderio di regalare quell'oggetto o di fare una piccola pazzia comprandoci chi sa che cosa. In effetti ogni avvenimento vuole il suo precursore, colui che prepara gli animi, riaccende l'attenzione, perché ciò che sta per realizzarsi sia atteso, desiderato, accolto e soprattutto nessuno possa dire: "Non me ne sono accorto". Oggi anche la Parola ci presenta un precursore, anzi il precursore per eccellenza. Ma la cosa più strana è che, a differenza dell'agire mondano, sembra fare di tutto per rendersi impopolare, per non attirare l'attenzione su di sé...; una cosa è certa non è un tipo alla moda: il suo abbigliamento è di peli di cammello, ed ha una cintura di pelle. Si ciba di cavallette (cibo proprio dei beduini poveri) e di miele. Eppure è lui IL PRECURSORE. Sapete come lo definisce il profeta Isaia? C'è scritto nel Vangelo di oggi: "Voce di uno che grida nel deserto: "preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!". Ha un nome Giovanni Battista. Perché? Giovanni stesso ce lo dice: "Colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di portargli i sandali", per cui ci tiene a precisare che il PIÙ POTENTE VIENE DOPO DI LUI, non vuole stupire, non è preoccupato della propria grandezza, non cerca il proprio prestigio, interesse o successo, ma rimanda esclusivamente ad un Altro. Giovanni usa toni forti, chiari e decisi perché sa bene chi deve arrivare, è certo che colui che ha promesso arriva. Quindi fa di tutto perché le persone si preparino nel modo giusto! La pubblicità annuncia veramente l'evento che sta per compiersi o pone al centro se stessa? Aiuta quindi le persone a prepararsi nel modo giusto o no? Essere precursori quindi cosa significa? Diventare SEGNO EFFICACE di qualcosa, di qualcuno... meno ci si mette in evidenza, maggiormente saremo segno di quella realtà. Anche noi come Giovanni siamo chiamati ad essere PRECURSORI, segno cioè di quel grande mistero d'amore che ci viene incontro. Usciamo quindi tutti nelle piazze a predicare? Si! Ma non necessariamente con le parole. Giovanni prima di iniziare a gridare nel deserto, visse nel deserto: preparò le vie del Signore nella sua vita. Il nostro modo di attendere dice all'altro chi attendiamo. Sapete cosa hanno fatto alcuni fratelli della missione per dire che si stavano preparando al Natale? Hanno preso una striscia di stoffa e vi hanno disegnato sopra una strada che attraversa un cuore... e andavano in giro per la città, a lavoro, nei negozi, dagli amici,... con questo pezzo di stoffa appuntati alla camicia, bene in vista. Le persone rimanevano stupite, con un punto di domanda e chiedevano che senso avesse quel disegno. Diventava questo il pretesto per parlare della loro attesa del Natale, del loro cammino di conversione per accogliere il Dio che viene. Coraggio sì, vero? Anche noi, vorremmo chiedere a Giovanni di trovare il modo per essere segno del vero Natale, segno del Dio vivo in cui crediamo. In Costa d'Avorio abbiamo conosciuto una giovane mamma che un giorno è venuta alla missione con i suoi due figli e sua sorella. Teneva in mano un sacchetto di plastica che lasciava trasparire la forma di qualche arancia e di alcune banane. Entrando ha fatto un piccolo inchino davanti alla grande statua della Madonna che si trovava all'ingresso della nostra casa. Ci siamo seduti e le abbiamo chiesto, come si usa qui, qual era la "Buona Notizia". Con un gesto pieno di dignità e di umiltà ci consegna il sacchetto che teneva in mano spiegandoci che era venuta solo per far dono ai missionari di quella frutta. Per fortuna abbiamo l'ispirazione di voler capire meglio, perché tutto non sia scontato, dovuto. Lei ci ha detto allora che, con sua sorella, aveva scelto di fare due giorni di penitenza e di digiuno per aver la forza di affrontare le difficoltà di ogni giorno, ma soprattutto per chiedere la grazia di imparare a pregare per incontrarsi con Dio. "Desidero molto la preghiera, incontrare Dio, ma spesso la pigrizia mi assale e ha la meglio su di me. Per questo abbiamo deciso di chiedere al Signore di insegnarci a pregare offrendo un piccolo sacrificio. Questo è il frutto della nostra rinuncia ed è per voi". Questa mamma non ha digiunato e pregato per chiedere i soldi, un lavoro, la salute,... ma solo perché desidera imparare ad amare Dio, perché vuole crescere in questo amore, perché lo vuole incontrare. Sì, credo che questa donna con questo piccolo gesto, con quel piccolo sacchetto è PRECURSORE di qualcuno che è più grande di lei e per il quale è disposta a tutto. Mi viene in mente una di quelle massime adattabili alle diverse circostanze: "Dimmi come attendi il Natale e ti dirò il Dio in cui credi!" Buona attesa. |