Omelia (21-11-2004)
don Roberto Rossi
Gesù Cristo: il re servo dell'umanità

Sono contento che sia Gesù Cristo e non altri, l'indiscusso Signore dell'universo... alla sua maniera, per noi un po' inattesa. "Con me regnare vuol dire servire, chi vuol essere il primo si faccia l'ultimo" e così via. Anche Ponzio Pilato glielo chiese con un tono sorpreso: "Ma tu, sei proprio un re?" E si divertì a rivestirlo del mantello rosso (che gli si appiccicò sulle ferite della flagellazione), a mettergli in testa la corona (di spine, però), a dargli uno scettro in mano (era una canna), a metterlo sul trono (era una croce insozzata). È una storia che sappiamo a memoria, ma resta la domanda: " Che RE sei tu, se i grandi non ti degnano di uno sguardo, se l'odio, la guerra, la disonestà imperano, se la vita viene impedita con strani artifici, se non ci sono regole morali, se è preferita l'istintività alla razionalità... "

Sei il RE dei diseredati, dei falliti, dei nullatenenti, dei destinati a morire, dei non emergenti, dei delusi, dei non-importanti, di quelli che non contano, di chi non sa dove sbattere la testa... sei contornato da una folla di sudditi, che però non tratti come tali, ma come amici, ai quali rivolgi i discorsi più confortanti: "Beati voi" e le tue promesse profetiche fanno vibrare l'intimità dei cuori: "Non temete, voi valete più dei passeri del cielo, dei fiori del campo. .. Non abbiate paura, vado a prepararvi un posto presso il Padre. .. "

Sei un RE immischiato nel presente e nel futuro, nelle cose terrene e nell'al di là, un RE a tutto campo, che è sconfitto con gli sconfitti, che sta con i ricchi per ricordare loro i fratelli poveri (e se non sono i ricchi ad aiutare i poveri, chi lo potrà fare?).

Un RE che non cavalca destrieri, ma cammina con i piedi per terra, che non cerca i consensi, che non tiene le distanze, che sa attendere, si avvicina con rispetto in punta di piedi, bisbiglia, parla al cuore...

Un RE facilmente sopprimibile, evitabile, ma che continua ad incrociare il suo cammino con il nostro; invisibile, ma con il quale è bene che tutti ci incontriamo; che non si impone, ma le cui proposte hanno valore perenne; trascurabile, ma la cui essenzialità sconvolge le false sicurezze... Un RE che non dà fastidio alla democrazia, perché il suo Regno non è di questo mondo, per sfociare nella beatitudine che sarà l'unica autentica giustizia sociale, l'unica vera vita per tutti.