| Omelia (14-11-2004) |
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Il giorno del Signore Il giorno del Signore si avvicina: prepariamolo! Per ognuno di noi, personalmente, il giorno del Signore - diciamolo senza paura - è il giorno della morte. Esso deciderà il nostro ritorno nella casa del Padre, dalla quale non saremo allontanati mai più. Come prepararci a "questo ritorno di Cristo"? - Tenendoci in guardia da ogni eccessivo attivismo. Siccome il regno di Dio tarda ad arrivare - e noi non ne sappiamo né il giorno né l'ora -, saremmo tentati di dimenticare le cose essenziali del nostro eterno destino: siamo portati ad attribuire eccessiva importanza alle realtà terrene, dedicando tutte le nostre energie esclusivamente alla realizzazione dei nostri disegni temporali. Sarebbe pura follia! Lasciarci prendere dal miraggio del caduco, dell'effimero, del nulla, sarebbe come rincorrere il vento. E per questo fumo noi siamo capaci di dimenticare Dio e il suo regno? - Guardiamoci anche dal pericolo opposto: quello della passività. A nessun patto la speranza del cielo deve farci disprezzare la vita di quaggiù. Abbiamo sentito san Paolo, nella sua lettera ai Tessalonicesi, condannare senza mezzi termini questo atteggiamento di rinuncia e di pigrizia. I valori terreni, messi a nostra disposizione da Dio, devono essere da noi accolti, utilizzati e posti a frutto secondo la sua volontà, per il nostro bene e per quello dei fratelli, specialmente dei più indifesi, con un profondo spirito di giustizia e di carità. O sapienza di Dio, che ha stabilito che i beni terreni, invece di distoglierci dal regno di Dio, ci aiutino, utilizzati in questo modo, a costruirlo. |