Omelia (19-09-2004)
LaParrocchia.it
La ricchezza ci allontana da Dio?

Il pericolo denunciato da Cristo non è certo chimerico; anzi si può affermare che la maggior parte degli uomini vi soccombe. Sapremo noi fare la scelta che ci salverà?

- È una scelta difficile. Da una parte sta il Signore con le sue promesse, il suo regno futuro con tutte le sue esigenze. Dall'altra il piacere immediato, il benessere materiale, l'egoismo con l'ognuno per sé eretto a principio. Questa è la scelta dalla quale non si può sfuggire.
Siamo abbastanza forti, abbastanza padroni di noi stessi per resistere alla corrente, per non lasciarci prendere dall'andazzo generale? Serberemo il nostro cuore libero, capace di ascoltare e di vivere i richiami del Signore: "Beati i poveri di spirito, beati quelli che hanno fame di giustizia"?

- E una scelta determinante. Da essa dipende il successo o l'insuccesso della nostra vita. Moltiplicare gli sforzi per ammassare ricchezze terrene vuol dire perdere il tempo, sperperare le energie, senza contare che le magre soddisfazioni che si possono avere bisogna pagarle con ansie e affanni continui.
Il cristiano invece non dimentica mai che il fine da conseguire è la felicità eterna. Non per questo trascura le sue attività terrene, ma pur applicandovisi conserva una perfetta serenità, sia nella riuscita che nell'insuccesso; utilizza con coscienza le sue risorse per soccorrere i fratelli nel bisogno. Usato in questo modo, il denaro diventa la chiave che apre il cielo.