Omelia (19-09-2004)
padre Paul Devreux
Commento Luca 16,1-13 (forma breve: Luca 16,10-13)

Gesù sta parlando ai suoi discepoli. Non sta parlando ai mercanti del tempio. Perché gli fa questo discorso? Prima o poi tutti saremo chiamati ad una resa dei conti, e già in questa vita ogni tanto succede. Pertanto oggi il Signore c'invita a fare il nostro bilancio preventivo. Come mi sento? Basta dire che non faccio del male a nessuno? Sono sicuro che non faccio del male a nessuno? So che sarò giudicato sull'amore. Sono tranquillo?

L'amministratore di questa parabola pensava di farla sempre franca, si sentiva fortunato. Quando il padrone lo chiama è sorpreso, non se l'aspettava.

Quest'amministratore ha la fortuna di sapere subito qual è il verdetto: fuori! Pertanto s'interroga sul da farsi e sceglie di condonare ai creditori del suo padrone quella parte sulla quale può giocare in quanto era la sua parte di guadagno. L'istinto sarebbe stato quello di accumulare il più possibile per avere delle riserve, oppure avrebbe potuto dichiarare guerra al suo padrone, cominciando a denunciarlo per cose che sapeva solo lui, per vendicarsi o ricattarlo. Ha scelto un'altra strada. Ha preferito giocare la carta della misericordia, sperando di ottenere misericordia da qualcuno.