Omelia (08-08-2004)
LaParrocchia.it
Siate pronti

"Siate pronti con la cintura ai fianchi e le lucerne accese. Il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate". Parlando così il Signore l'ha fatto solo per il nostro bene. Avremmo torto a non curarci di questo avvertimento.
Come dev'essere questa attesa del Signore, per essere conforme allo spirito del Vangelo?
- Un'attesa vigile e intelligente. Non cerchiamo di farci illusioni e di rassicurarci con delle espressioni correnti: Io non faccio del male a nessuno... io faccio il mio dovere..., ecc. E' forse tutto qui l'ideale evangelico? Con quale spirito, con quale generosità, con quale disinteresse ti comporti nei confronti di Dio e dei fratelli? Com'è la tua fede e la tua carità? La lettera non basta, solo lo spirito vivifica...

- Un'attesa attiva. Non si deve certo incrociare le braccia e starsene passivamente ad aspettare Cristo! Dobbiamo lavorare per spogliarci di tutto ciò che non è essenziale, compiere fedelmente, anche nel segreto, giorno per giorno il nostro dovere. Dobbiamo riconoscere Cristo nell'abito del povero, nella persona dei fratelli, specialmente dei più bisognosi.

- Un'attesa serena e fiduciosa. Se facciamo tutto ciò che dipende da noi per essere pronti all'incontro con Cristo, nulla abbiamo da temere. Non sa forse il Signore di quale creta siamo impastati? Egli scusa le nostre debolezze e le nostre lacune perché è la stessa bontà. La nostra attesa non deve essere caratterizzata dalla diffidenza e dalla paura, ma dalla speranza, dalla fiducia, dalla serenità e dalla pace interiore. Ci viene incontro un amico.