Omelia (26-01-2014)
Monastero Domenicano Matris Domini
Commento su Mt 4,12-23

Collocazione del brano

Questo brano del vangelo di Matteo si colloca subito dopo il battesimo di Ges� (3,13-17) e le tentazioni nel deserto (4,1-11). Ges� dopo aver ricevuto lo Spirito Santo e dopo aver definito la propria missione secondo il volere di Dio e non di Satana, comincia finalmente ad agire. La sua missione si pone in continuit� con quella di Giovanni. Quando questi si ritira dalla scena, allora compare Ges�, anche se il teatro della sua predicazione non sar� la Giudea ma la Galilea. Il suo annuncio � simile a quello di Giovanni Battista, parla ancora del regno dei cieli. Ges� poi chiama a s� dei compagni, dei collaboratori, i primi quattro apostoli: Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, due coppie di fratelli. Infine Matteo ci d� un riassunto generale sull'opera di Ges� in Galilea: insegnamento, predicazione e guarigione dei malati. Prepara cos� il capitolo 5 dedicato al discorso della montagna.

Lectio

12 Quando Ges� seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritir� nella Galilea,

In Matteo l'incarcerazione del Battista sembra la causa del ritorno di Ges� in Galilea. Sia Matteo che Marco (Mc 1,14) vogliono situare l'inizio del ministero di Ges� dopo il termine di quello del Battista. Per Luca il venir meno del Battista avviene prima del battesimo di Ges� (Lc 3,19-20).

Giovanni sottintende un periodo in cui sia il Battista che Ges� operano in modo parallelo (Gv 3,24). Il verbo "essere consegnato" (paradidomai) � lo stesso che verr� utilizzato per indicare l'arresto di Ges�. Ci� suggerisce il parallelismo tra la figura di Giovanni e di Ges�.

Ges� si ritir�, � il verbo anachoreo che abbiamo gi� visto nel vangelo della Santa Famiglia e dell'Epifania. Il motivo per cui Ges� si ritira non sembra essere il desiderio di sfuggire a una fine simile a quella di Giovanni Battista: anche la Galilea era sotto la giurisdizione di Erode Antipa. Sembra piuttosto essere stata una scelta di campo: Ges� per i sinottici oper� soprattutto in Galilea, mentre solo in Giovanni lo vediamo spaziare da un capo all'altro della Palestina. Perch� la Galilea? Lo vedremo tra qualche versetto.

13 lasci� N�zaret e and� ad abitare a Caf�rnao, sulla riva del mare, nel territorio di Z�bulon e di N�ftali,

Ges� si trasferisce a Cafarnao, dove prender� dimora presso la casa di Pietro. Le rovine di Cafarnao, recentemente riportate alla luce, sono molto ben conservate e permettono di individuare la domus Petri e in essa la stanza dell'ospite. Cafarnao � dunque la base operativa di Ges�, anche se questa citt� non fu del tutto capace di accogliere il suo messaggio (vedi le "invettive" di Ges� verso Cafarnao di Mt 11,23).

14 perch� si compisse ci� che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

La profezia di Isaia 8,23-9,1 era un oracolo di speranza dopo la devastazione della Galilea operata dagli
Assiri nel 732 a.C.

15 Terra di Z�bulon e terra di N�ftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti!

Zabulon e Neftali sono due trib� di Israele stabilitesi a nord le quali furono deportate in Assiria dopo l'occupazione del VII secolo, al tempo di Isaia. Questa deportazione aveva provocato nella regione un tale rimescolamento etnico da meritarle il nome di "curva delle genti" ( ghelil ha-gojim, cio� Galilea). La regione venne poi rigiudaizzata nell'epoca dei Maccabei, ma rimase sempre caratterizzata da una popolazione mista di ebrei e pagani. Non deve stupire dunque che in Galilea ci fossero comunit� ebraiche fortemente influenzate dalla cultura greca, come quella per cui scrive Matteo. Anzi l'importanza che quest'ultimo d� alla Galilea � stata recentemente interpretata dagli studiosi come un indizio che la comunit� di Matteo si trovasse proprio in questa regione e non ad Antiochia come � stato spesso affermato.

La via maris della citazione di Isaia si riferiva al Mediterraneo, indicando la strada che collegava l'Egitto alla Siria, e che correva per un gran tratto lungo la costa mediterranea. Per Matteo la via del mare � quella che passa da Cafarnao. Si trattava di una rotta carovaniera molto frequentata e questo faceva di Cafarnao un centro commerciale abbastanza importante.

16 Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce � sorta.

Matteo come sempre cita l'Antico Testamento ma lo adatta alle proprie esigenze. In questo caso, nel testo di Isaia, la luce sarebbe sorta in un futuro, mentre qui, trattandosi del compimento di una profezia, il verbo � posto al presente. La citazione ricorda un altro testo dell'Antico Testamento: la profezia di Balaam (Nm 24,17) "Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele".

E' la luce del Messia: la semplice venuta di Ges� in Galilea, la sua visita che risana sono una grande luce ( phos mega) per tutto il popolo, ma anche per le genti. Ecco dunque il probabile motivo per cui Ges� scelse la Galilea: una regione che faceva parte di Israele, e parte del popolo prescelto da Dio, ma era anche una regione di confine, i cui abitanti si erano mischiati a popoli e a usanze pagane (Galilea delle genti), per cui offriva un campione rappresentativo di tutti coloro ai quali Ges� era stato inviato (ebrei e pagani).

17 Da allora Ges� cominci� a predicare e a dire: "Convertitevi, perch� il regno dei cieli � vicino".

Da allora Ges� cominci�: queste parole si trovano in Matteo solo qui e a 16,21, dove Ges� incomincia a predire ai discepoli la propria passione. Si tratta di due momenti molto decisivi della vicenda di Ges�: l'inizio della sua predicazione e l'annuncio della sua futura passione.

Le parole della predicazione di Ges� sono le stesse di Giovanni Battista (3,2). Per� in Giovanni l'accento era posto sulla conversione, mentre in Ges� l'importanza � data all'avvento del regno dei cieli. Il regno dei cieli � un evento che ha gi� avuto luogo nel tempo e i cui effetti perdurano: si � avvicinato e quindi � alle porte. Il "regno dei cieli" � un'espressione tipica del vangelo di Matteo e viene usata anche in ebraico e aramaico per dire "Dio", evitando per reverenza di pronunciarne il Nome e anche in quanto egli esercita un dominio che si contrappone ai regni "della terra" o "del mondo" (4,8).

18 Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.

Il mare di Galilea si trova chiamato cos� sia in Matteo che in Marco. Anzi spesso loro lo chiamano "mare" in senso assoluto. Luca, invece, viaggiatore internazionale lungo le rotte del Mediterraneo lo chiama molto pi� realisticamente "lago di Genezaret". Questo riflette la prospettiva piuttosto provinciale e palestinese di Marco e Matteo. Per loro quel lago � un vero e proprio mare, con tutte le implicazioni teologiche del caso.

Di fatto si tratta di un lago a forma di arpa che ha una larghezza massima di 13 km e un perimetro di 51 km.

La sua superficie � di 165 kmq. Per grandezza si situa dunque tra i nostri laghi Maggiore (212,2 kmq) e di
Como (145,9 kmq).

Passeggiando lungo il mare Ges� si imbatte in due fratelli che sembra incontrare per la prima volta. Pietro ha un nome ebraico, Andrea greco. E' questo un sintomo dell'integrazione culturale tra ebraismo ed ellenismo diffusa nella Palestina dei I secolo, soprattutto in Galilea.

Erano pescatori: il giudizio degli antagonisti di Pietro e Giovanni in At 4,13 (�considerando che erano senza istruzione e popolani�) non va preso troppo alla lettera. La pesca era un'importante attivit� economica sul mare di Galilea e i primi discepoli erano proprietari delle attrezzature. Inoltre non c'� nessun motivo per supporre che non fossero istruiti.

19 E disse loro: "Venite dietro a me, vi far� pescatori di uomini".

Ges� chiama Pietro e Andrea "dietro a s�" (opiso mou). E' la situazione tipica del discepolato (cf. 2Re 6,19).

L'espressione "pescatori di uomini" deve essere un'invenzione di Ges�. E' simile a Ger 16,16: "Ecco io mando molti pescatori, dice il Signore, che li pescheranno", ma in quel caso il contesto era di giudizio, pescare significava "catturare, mettere in prigionia". Pescare nel senso di conquistare al regno di Dio � un'altra cosa.

20 Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Pietro e Andrea lo seguono subito. Questo fa risaltare la capacit� di attrattiva e di persuasione di Ges�.

21 Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiam�.

Anche Giacomo e Giovanni vengono chiamati, anche questo verbo � un termine tecnico della sequela di Ges�. Questi quattro discepoli sono coloro che saranno pi� vicini a Ges� e saranno testimoni privilegiati di alcuni momenti significativi della sua esistenza (la risurrezione della figlia di Giairo, la trasfigurazione, la preghiera del Getsemani).

22 Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Anche Giacomo e Giovanni lo seguono senza dire una parola. Il racconto � di una stringatezza estrema e con queste rapide pennellate d� l'impressione di accelerazione che l'irruzione del regno imprime alla storia degli uomini.

23 Ges� percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermit� nel popolo.

Con questo versetto redazionale Matteo ricapitola l'attivit� di Ges� in Galilea. E' interessante il fatto che Matteo posizioni geograficamente l'attivit� di Ges�. E' un'indicazione di pi� riguardo alla sua incarnazione.

Le attivit� compiute da Ges� in Galilea sono espresse usando tre participi attivi:

a) insegnando: � un insegnamento di stile rabbinico, che si realizza nelle sinagoghe e ha per oggetto l'interpretazione delle Scritture.
b) predicando: il contenuto della predicazione invece � l'evangelo del regno. E' il lieto annuncio della prossimit� del regno dei cieli.
c) guarendo: si tratta di un'eco della promessa divina di Dt 7,15: "Il Signore allontaner� da te ogni infermit� e tutte le malattie dell'Egitto". L'attivit� taumaturgica di Ges� � molto sottolineata in Matteo: egli guarisce ogni infermit� e ogni malattia.

Meditatio

- Non ti capita mai di sentire il desiderio di "ritirarti" per compiere meglio la tua "missione"?
- In che senso per te Ges� � stato la luce che ti ha illuminato mentre sedevi nelle tenebre?
- Chi sono i pagani a cui ancora oggi Ges� si rivolge? Quale conversione chiede?
- Chi � per te il pescatore di uomini?

Preghiamo
(Colletta della III domenica del Tempo Ordinario - Anno A)

O Dio, che hai fondato la tua Chiesa sulla fede degli Apostoli, fa' che le nostre comunit�, illuminate dalla tua parola e unite nel vincolo del tuo amore, diventino segno di salvezza e di speranza per tutti coloro che dalle tenebre anelano alla luce. Per il nostro Signore Ges� Cristo...