Omelia (08-12-2013)
Movimento Apostolico - rito romano
Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te

Celebrare il mistero dell'Immacolato concepimento di Maria è gridare l'onnipotenza della grazia del Signore, che ha creato una così grande santità sulla nostra terra. In previsione dei meriti di Gesù Signore, Ella è stata preservata dalla macchia del peccato originale. Questa prima verità è ben poca cosa dinanzi all'altro grandissimo dono che il suo Creatore le ha fatto: l'ha ricolmata di grazia, l'ha fatta piena di grazia fin dal primo istante del suo concepimento. Maria non è solo è immacolata, cioè senza macchia di peccato originale, è anche colma, piena di grazia. Dio abita con tutta la potenza del suo essere nel suo cuore. La grazia non è solo quella creata, è anche quella increata.

Maria è piena, fin dal primo momento della sua esistenza, piena di Dio. Il suo Signore e Dio è nel suo cuore. La Beata Trinità è nel suo cuore. Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo rivestono la sua anima della loro luce, verità, carità, amore, carità, ogni altra virtù. Tutto Dio è tutto in Maria. Maria è il tabernacolo vivente del suo Creatore e Signore. In tal senso Maria non è solo concepita senza peccato, è l'Immacolata Concezione di Dio. Dio ha concepito una creatura immacolata, senza difetti, senza alcuna imperfezione, lacuna, deficienza naturale e spirituale. Per Maria non si può applicare ciò che il Libro di Giobbe afferma riguardo agli angeli e cioè che Dio, guardandoli, anche in loro trova dei difetti, delle lacune, dei mancamenti di luce.

A me fu recata, furtiva, una parola e il mio orecchio ne percepì il lieve sussurro. Negli incubi delle visioni notturne, quando il torpore grava sugli uomini, terrore mi prese e spavento, che tutte le ossa mi fece tremare; un vento mi passò sulla faccia, sulla pelle mi si drizzarono i peli. Stava là uno, ma non ne riconobbi l'aspetto, una figura era davanti ai miei occhi. Poi udii una voce sommessa: "Può l'uomo essere più retto di Dio, o il mortale più puro del suo creatore? Ecco, dei suoi servi egli non si fida e nei suoi angeli trova difetti, quanto più in coloro che abitano case di fango, che nella polvere hanno il loro fondamento! Come tarlo sono schiacciati, sono annientati fra il mattino e la sera, senza che nessuno ci badi, periscono per sempre. Non viene forse strappata la corda della loro tenda, sicché essi muoiono, ma senza sapienza?" (Gb 4,12-21).

Quanto è detto in questo Libro circa l'intera creazione, mai potrà essere applicato alla Vergine Maria. Lei è l'Immacolata Concezione di Dio. È la Creatura senza alcuna macchia non di peccato, ma di essere, bellezza, santità, purezza, castità, verginità. Dio contempla questa sua Creatura è rimane incantata della sua soprannaturale bellezza.

Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.

Dinanzi a questa opera unica uscita dalle sue mani, Dio può rallegrarsi, gioire, esultare, osannare alla sua grandezza. Oltre questo limite non è più possibile andare nella creazione. Quando Dio vide e contemplò Maria, non disse, come per l'intera creazione: "È molto buona", bensì: "Ora non posso più andare oltre. Ho dato tutto me stesso". Maria diviene così il limite ultimo di Dio, oltre Maria vi è solo la divinità. Se vi fosse ancora qualche grazia, il Signore di certo gliel'avrebbe data, altrimenti l'angelo avrebbe detto una bugia: "piena di grazia", mentre in realtà non lo è. Invece Maria è piena di tutto Dio. Dio è avvolta, vestita dentro e fuori. Di Dio risplende per l'eternità.



Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci gustare tanta bellezza.