| Omelia (17-11-2013) |
| don Giovanni Berti |
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Dio conta anche i capelli Clicca qui per la vignetta della settimana. Ho iniziato a perdere i miei capelli a circa 20 anni. Ero entrato in seminario da pochi mesi, finito il liceo, e mi sono subito accorto che la fronte "si alzava". Ho associato questa trasformazione fisica, che colpisce molti uomini, proprio al mio ingresso nel cammino seminariale. E pensare he da piccolo mi ero fatto, non so come, l'idea che tutti i preti in qualche modo fossero calvi e con gli occhiali! Gli occhiali li porto da quando ho 14 anni e ora divento calvo: la mia vocazione è proprio quella del prete! Ricordo bene gli anni in cui pian piano vedevo allo specchio la mia capigliatura, che un tempo era folta e riccioluta e che tenevo lunga, diradarsi sempre più: erano dei singoli infinitesimali capelli che si staccavano e non ricrescevano, perduti per sempre... Gesù in questo passo del Vangelo parla in modo molto duro e nello stesso tempo molto realistico. Davanti alla sicurezza di coloro che vedono nel Tempio di Gerusalemme, alto e glorioso sul monte di Sion, un qualcosa che non finirà mai, Gesù ne annuncia la fine disastrosa. E questo la storia poi lo ha confermato... E non si ferma a questo, ma annuncia violenze sia tra gli uomini e sia da parte della natura stessa. Il mondo non sembra più un posto sicuro, e il cristiano vive in questo mondo perché Gesù stesso ha scelto di starci fino in fondo. Quando Gesù parla di persecuzioni da parte di autorità civili e religiose e di tradimento persino da parenti e amici, sta parlando prima di tutto di se stesso e della sorte che lui ha scelto di vivere fino in fondo con perseveranza e con fiducia. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto... Incredibile questo accostamento tra cataclismi mondiali e addirittura cosmici e il singolo infinitesimale capello sulla testa. Dio è attento anche a quello! Nulla in Dio va perduto. Anche la cosa più piccola e insignificante nel modo di misurare umano per Lui è importante. Anche in questo Gesù si racconta. Leggendo il Vangelo si vede Gesù che si prende cura dei più deboli e i più rifiutati dalla società civile e religiosa del suo tempo: visita peccatori, tocca i malati, si lascia avvicinare dai lebbrosi, si prende cura di vedove e bambini. Gesù è attento al capello, e non vuole che nulla e nessuno vada perduto. Di fronte ai cataclismi umani, alle crisi economiche, alle guerre imminenti, alle tragedie più assurde, sono chiamato a non perdere fiducia e a pensare che Dio, se è davvero attento anche ad un capello che cade dalla mia testa, non può dimenticarsi di me e anche del più debole e piccolo nel mondo. La perseveranza che salva la mia anima, cioè la mia vita, è proprio questa fiducia in Dio e nel suo prendersi cura di tutto e di tutti, anche del più piccolo insignificante capello del mondo. Clicca qui per lasciare un commento |