Omelia (20-10-2013)
mons. Giuseppe Giudice
La preghiera, cibo dell'anima

Ci sono dei momenti i cui, qualunque sia la posizione del corpo, l'anima è in ginocchio.
Come Mosè, dobbiamo rimanere con le mani alzate fino al tramonto del sole, rimanere cioè in un colloquio intimo e continuo con il Signore.
La preghiera non è soltanto un'azione, un momento, un rito, è un respiro dell'anima, è la vita stessa del credente, è il cibo quotidiano per crescere nella statura di Cristo.
Bisogna rimanere saldi nella conoscenza e nella fede, permettendo ad altri (singoli o comunità), di sostenere le braccia perché il Figlio dell'uomo, quando tornerà - e sappiamo che tornerà - vorrà trovare la fede sulla terra, fede come quella della vedova insistente. E la fede, per essere di qualità, cioè quella della Chiesa, deve essere alimentata costantemente nella preghiera.