Omelia (29-09-2013)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Luca 16, 20-21

"Un povero di nome Lazzaro stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco."
Lc 16, 20-21


Come vivere questa Parola?

Probabilmente il ricco nemmeno vedeva Lazzaro morente sulla soglia della sua casa: un mendicante è uno dall'esistenza sprecata, che non ha combinato nulla di buono. E allora come può chiedere qualcosa, come può pretendere di essere preso in considerazione, di essere visto, uno che ha buttato la sua vita? Può meritarsi più delle briciole?

Ad un certo punto però l'uomo ricco ha visto Lazzaro: l'ha visto mentre ora era lui tra i tormenti degli inferi, quasi che le sue sofferenze gli aprissero finalmente gli occhi sul prossimo (e spesso così capita).

E mentre vede comprende: la sua era la vita sprecata, senza orecchie per ascoltare e occhi per vedere chi gli era vicino, chi gli era "usuale", chi stava alla sua porta, sempre!

Ora capisce, davanti al giudizio di Dio che capovolge ogni cosa nella logica dell'amore, che la sua vita e il suo tempo erano in perdita.

Per il ricco è ormai tardi: non può più andare alla "ricerca del tempo perduto" né può strumentalizzare Lazzaro, usarlo per i suoi comodi perché vada ad avvertire i suoi fratelli.

Loro potrebbero ancora cambiare, come noi che leggiamo questa preziosa parabola. Possono, possiamo, tornare a vedere le sofferenze degli altri, tornare a riempire il tempo in modo diverso.

Ma per vedere bisogna prima ascoltare i profeti, coloro che ci parlano di Dio e del senso della vita a modo loro.

A partire da quelli che stanno alla nostra porta, coloro che con la loro debolezza e povertà, con le loro miserie ci chiamano a conversione, a ripulire le nostre idee su ciò che è riuscito e ciò non lo è, su ciò che perduto e ciò che non lo è, sul tempo vissuto bene e sul tempo sprecato. Sui beni che ci servono per essere migliori e quelli che al contrario ci accecano e ci induriscono.

Donaci tu, Signore, la sapienza del cuore, quella che ci porterà a morire nella consapevolezza di non aver sprecato il tempo della vita, di aver saputo ascoltare quanto dovevamo ascoltare e vedere quanto dovevamo vedere. Che non esca mai dalla nostre labbra la frase: "Non me ne sono accorto".

La voce di una "tromba dello Spirito"

Chi ha poca carità vede pochi poveri. Chi ha molta carità vede molti poveri. Chi non ha carità non vede nessuno.
Primo Mazzolari

Commento da Emanuela Giuliani
emanuelagiuliani@gmail.com