Omelia (06-08-2013) |
Riccardo Ripoli |
Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto Carlo Carretto, il fondatore della comunità di Spello, diceva che dobbiamo fare deserto dentro noi. Ci sono dei momenti nella vita in cui è necessario fermarsi un attimo, che siano pause nella giornata o periodi nella nostra esistenza. Attimi di riflessione, di dialogo con Dio per coloro che hanno Fede, di riscoperta di sé stessi. Siamo presi da una vita frenetica che non ci permette di capire a volte nemmeno la direzione verso la quale siamo lanciati, episodi della vita che cambiano il nostro modo di pensare talvolta ci sfuggono solo perché non siamo in grado di fermarci per capirli in pieno. Non occorre avere il tempo di fermarsi, si può fare deserto dentro noi anche nella frenesia della quotidianità. Quante volte abbiamo dei tempi morti, mentre in autobus o metropolitana andiamo sul posto di lavoro, momenti in cui ci sentiamo costretti a impiegare il tempo in qualche modo, leggendo il giornale, ascoltando la musica, consultando il tablet o il cellulare, momenti in cui potremmo guardare dentro di noi o, per chi ha Fede, pregare. Se ci capita di farlo il nostro pensiero viene subito distratto dallo zingaro che chiede l'elemosina, magari destinandogli una pesante critica, o dalla donnina accanto a noi che racconta i fatti di casa sua. Dobbiamo imparare a fare deserto, ad evitare che ciò che ci circonda, almeno ogni tanto nella giornata, possa distrarci dai nostri pensieri ed eventualmente dalle nostre preghiere. Madre Teresa, che di tempo libero non ne aveva per aver dedicato la sua vita al prossimo, amava raccontare che quando si recava in visita a qualcuno lo faceva andandoci a piedi, sia perché nel camminare faceva ginnastica tenendo in forma il suo fisico, sia perché aveva il tempo di pregare, tanto che quando le domandavano quanta distanza ci fosse tra un posto ed un altro rispondeva che c'erano tot rosari. Se vogliamo troviamo sempre il tempo di fare tutto, ma purtroppo spesso evitiamo sia di pregare, sia di guardare dentro di noi o perché troppo difficile o troppo doloroso e preferiamo andare avanti senza pensare troppo, senza pregare, senza farci troppi problemi e viviamo spesso una vita di superficialità, o almeno un'esistenza chiusa nel nostro piccolo mondo costituito dalla cerchia di amici e familiari che ciò siamo costruiti, ignari del mondo esterno, se non osservando il semplice strato esteriore, un po' come i telegiornali che danno la notizia di una strage e tre secondi dopo parlano del festival della canzone delle nozze del tal giocatore. Impariamo a fermarci, a fare deserto dentro di noi, a riflettere e la qualità della nostra vita e di coloro che incontreremo sul nostro percorso ne trarrà un grandissimo vantaggio. Chi ha Fede in Dio trovi il momento, anche mentre gioca, lavora, viaggia di pregare, di chiedere al Signore la forza per affrontare le difficoltà che ognuno di noi è chiamato a sopportare. |