Omelia (04-08-2013) |
Riccardo Ripoli |
Anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni Quanta rabbia mi fa vedere la gente ricca che non divide con gli altri nemmeno le briciole. Non è invidia, ma dispiacere perché se avessi tanto denaro sarebbe per me giusto dividerlo con chi non ne ha, magari gestendolo in modo che non lo sprechino e la sua azione possa essere amplificata la massimo. Forse comprerei degli appartamenti per accogliere tanti bambini, magari una casa grande dove mettere barboni che trovo per strada. Come si fa ad avere dieci, venti, venticinque ville per il gusto di tenerle lì a consumare denaro, per il gusto di aver raggiunto uno status symbol. Avete presente quelle interviste fatte alle persone alle quali chiedono "se vincesse lei il superenalotto, come spenderebbe i tanti soldi del primo premio?" E le risposte sono tutte del tipo "andrei a fare il giro del mondo, smetterai di lavorare, mi comprerei una villa, una barca grandissima, e poi vestiti, gioielli e qualunque altro capriccio mi venga in mente". Mai che abbia sentito dire "ah che bello se vincessi, quanta gente aiuterei, farei questo progetto per i bambini, questo per gli anziani, aiuterei i profughi". Ci affanniamo tanto per avere sempre più denaro, e più ne abbiamo e più ne vorremmo. Non c'è limite alla sete di cose materiali da comprare. Cosa ne ricaviamo? Sempre maggiori preoccupazioni, ma più che altro la falsa illusione di poter raggiungere la pace, la tranquillità. Ma avete mai visto voi il denaro impedire ad una persona di ammalarsi? Oppure evitare una disgrazia dove un nostro caro muoia? Avete mai osservato il denaro consolarvi quando siete tristi e vi manca un amico, un figlio, un compagno? E' un po' come se il denaro fosse lo smog e noi, ormai assuefatti a questa cortina, ci immergiamo sempre più in esso, senza renderci conto che se ci allontanassimo da esso ci avvicineremmo all'aria più pulita. Destinando il nostro denaro alle persone che più ne hanno bisogno traiamo ossigeno per noi oltre che per loro, ripuliamo l'aria della nostra anima e potremo un giorno presentarci con le vesti meno sporche davanti a Dio. |