Omelia (28-07-2013)
don Luigi Trapelli
Signore, insegnaci a pregare!

Il cristiano è l'uomo attento alle persone, vedi il samaritano, è colui che sa ascoltare come Maria la sorella di Marta, ma è anche colui che sa pregare per uscire dal mutismo ed invocare Dio come Padre.

E' Gesù che prega in noi, e noi siamo chiamati a rispondere a tale amore che ci precede sempre.

Signore, insegnaci a pregare!

Ecco la preghiera per eccellenza, quella che conosciamo fin da piccoli nella versione di Matteo: il Padre nostro.
Che bello avere un Dio come Padre che ci guida, ci è vicino, non ci abbandona mai e tutti siamo uguali, ricchi e poveri.

Oggi mancano i padri e la figura di Dio come Padre assume un significato ancora più forte.
Venga il tuo regno; non il nostro, poiché noi mettiamo alcuni sopra gli altri, mentre Dio pone le persone che hanno meno al centro.
Il regno di Gesù porta giustizia, gioia, pace, unità, valori che facciamo fatica a vivere.

E poi, dopo questo rapporto con Dio, la ricaduta sulla terra con l'invito a ricevere ogni giorno il pane quotidiano e a perdonare chi ci ha fatto del male perché Dio agisce così nei nostri confronti, superando ogni tentazione.
La logica del perdono è tipicamente cristiana, poiché noi siamo tentati a sentirci a posto senza chiedere nulla agli altri, anche se sappiamo di sbagliare.

Facciamo fatica a vivere la preghiera, ma è solo la preghiera che ci rasserena, ci rende contenti, perché sperimentiamo come siamo presi da tante cose e ci dimentichiamo dell'essenziale.

Ricordandoci che la vera preghiera è quella che noi viviamo ogni domenica qui in Chiesa ed è la preghiera per eccellenza della Santa Messa.

La parabola di Gesù sull'amico che viene a chiedere dei pani ed è esaudito proprio per la sua insistenza, ci fa capire quanto il Signore vuole che anche noi non ci stanchiamo di lodare Dio giorno e notte.

La vita deve diventare una preghiera continua, una lode costante a Dio.

Se chiedi ti viene dato, se cerchi trovi, se bussi ti sarà aperto.

Basta il nostro impegno, la nostra volontà e poi Dio ci donerà tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Quante volte ho sperimentato questa grazia di Dio.
E ci offrirà il dono dello Spirito Santo.

Non serve solo chiedere grandi cose, ma semplicemente affidarci a Dio che già conosce i problemi che portiamo nel cuore.

Non aggiungo altre parole, se non invitare tutti, me compreso, a dare importanza alla preghiera e a capire come la preghiera è in primo luogo un rapporto fiducioso e filiale con il Dio della Vita.

Solo nella preghiera impariamo a sentirci noi stessi, persone felici, gioiose, in armonia e in pace.

Senza Dio non siamo nulla, ma con Dio siamo tutto.

Buona domenica.